La Venere degli Stracci a Napoli non c’è più: data alle fiamme l’opera di Pistoletto contro il consumismo dei nostri tempi

Una autentica montagna di stracci multicolore che invitava a riflettere sulle piaghe dei nostri giorni: consumismo, acquisto compulsivo e spreco. Ora completamente distrutta

È stata completamente avvolta dalle fiamme alle prime luci di stamattina – mercoledì 12 luglio – l’iconica e monumentale Venere degli Stracci, realizzata nel 1967 da Michelangelo Pistoletto, pittore e scultore protagonista della corrente dell’arte povera, e in esposizione a Piazza Municipio a Napoli. Si pensa al dolo.

Le fiamme hanno sciolto la statua e incenerito gli indumenti. L’opera era stata inaugurata il 28 giugno e rappresentava “l’umanità di oggi, chiamata a esprimere il suo lato migliore”, aveva dichiarato l’artista.

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Gli stracci simboleggiavano gli scarti o i rifiuti, che la Venere avrebbe il potere di rigenerare e, a quanto pare, il lato migliore dell’uomo proprio non l’ha fatto emergere.

La Venere degli Stracci, addio ai 10 metri

Della Venere esistono diverse versioni, una delle quali si trova al Madre, il Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina. Si tratta di una scultura in acciaio che riproduce la statua “Venere con mela” dello scultore neoclassico danese Bertel Thorvaldsen, affiancata da una montagna di stracci.

Quella portata a Napoli era alta ben 10 metri.

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