Il remake de "La Sirenetta"è finito al centro del ciclone mediatico per via della protagonista nera, una scelta che non è andata giù ai fan di Ariel. Eppure la fiaba originale dello scrittore danese Andersen è ben diversa anche dal precedente cartone animato, è molto più triste e senza alcun lieto fine. Inutile, quindi, continuare a fare paragoni forzati...
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Non si placano le polemiche scoppiate a seguito della pubblicazione del trailer del live-action “La Sirenetta”. Com’è ormai noto, il caso mediatico è nato per la scelta di Ariel, interpretata dalla giovane attrice afroamericana Halle Bailey. Basta fare un giro sui social per rendersi conto della bufera scatenata. Tutto a causa del colore della pelle della protagonista, che – secondo tantissimi fan della sirenetta – rovinerebbe addirittura l’intera storia, stravolgendola.
Per fortuna la reazione dei bambini di tutto il mondo è stata ben diversa: un misto di stupore e entusiasmo (soprattutto per i bimbi e ragazzini afroamericani, per i quali Ariel nera è stata una vera sorpresa e un’occasione per identificarsi in un personaggio sul grande schermo).
Coloro che criticano aspramente la scelta della Disney dimentiano, però, che la storia finita al centro delle polemiche è liberamente ispirata alla celebre fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, pubblicata per la prima volta nel 1837. E anche il precedente cartone Disney che tutti abbiamo amato non è affatto fedele alla storia originale. Fare paragoni non ha quindi molto senso, visto che si tratta di opere a sé. Insomma, tanto rumore per nulla.
Non tutti sanno che la storia narrata da Andersen ha un retrogusto ben più triste e amaro (e non è poi così adatta ai bambini) rispetto al popolarissimo cartone animato. Tra quest’ultimo e il libro, ci sono infatti delle grosse differenze che meritano di essere conosciute. Curiosi di scoprirle? Vediamo quali sono le principali (alcune vi sorprenderanno).
Nella storia originale la Sirenetta non ha nome
Noi oggi la conosciamo tutti come Ariel, grazie film d’animazione Disney del 1989. In realtà, nella storia originale di Andersen, questa affascinante e ribelle figura femminile non ha alcun nome proprio. Viene descritta soltanto come la più giovane principessa marina, la più piccola delle sei figlie del Re del Mare.
Nell’opera di Andersen le sorelle della Sirenetta fanno annegare i marinai
Mentre nel cartone Dinsey le sorelle di Ariel sono mostrate in maniera molto umana e appaiono piacevoli e divertenti, nella vera storia uno dei loro passatempi prediletti consiste nell’attirare i marinai sott’acqua per farli annegare. Seppur belle e dotate di grande fascino, infatti, per Andersen le sirene restano delle creature pericolose.
L’età delle sirene
Un altro punto che differenzia il libro del 1989 dal cartone della Disney è quello relativo all’età delle sirene. Mentre nel film d’animazione Ariel ha 16 anni e non è chiaro fino a che età possano vivere le sirene, nell’opera originale viene chiarito che queste creature possono raggiungere i 300 anni e una volta morte si trasformano in schiuma del mare.
Il crudele rito di passaggio nel libro di Andersen
Un altro aneddoto che in pochi conoscono è quello che riguarda le torture di cui è vittima la Sirenetta nella fiaba di Andersen. A torturarla la giovane creatura marina sono le ostriche, che al raggiungimento della maggiore età, le si conficcano nella coda. Una sofferenza necessaria che le servirà a temprare il suo carattere e a mitigare il suo orgoglio. Una sorta di rito di passaggio – non molto etico – che non viene mostrato nel cartone animato.
La scelta obbligata tra matrimonio o morte nella storia originale
Nel film d’animazione Ariel, diventata umana, deve ottenere il bacio del vero amore (il principe Eric) oppure sarà costretta a ritornare negli abissi sotto forma di sirena. Nel libro di Andersen, invece, la scelta è molto più estrema: se invece il principe sposerà un’altra donna, al sorgere del sole del giorno dopo, la Sirenetta morirà trasformandosi in schiuma. Insomma, la scelta è piuttosto estrema e discutibile: matrimonio o morte.
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