Un cuore, un cavalletto antico da pittore, una mano, un “radicorno” e adesso il volto di un bambino: si arricchisce di meravigliose opere ARTEPARCO, il progetto nato per portare l’arte contemporanea nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Le foreste vetuste sono posti in cui tocchi il cielo con un dito tanto ti rendono felice. Sono luoghi in cui contempli ogni singolo angolo regalato da Madre Natura, riempi gli occhi e ne fai bottino. Qui, in Abruzzo, le Foreste Vetuste del Parco sono riconosciute Patrimonio dell’Unesco dal 2017. E proprio qui, tra faggete immense, si è deciso di unire la bellezza di questi luoghi a quella dell’arte.
Nasce così, cinque anni fa, ARTEPARCO, con il preciso intento di creare un connubio tra Arte e Natura e mettere insieme la bellezza artistica a luoghi unici ed incontaminati come il Parco, che quest’anno compie 100 anni, un museo a cielo aperto la cui sola natura ne è la protagonista.
Dopo Animale – Vegetale (Il Cuore) di Marcantonio, Specchi angelici di Matteo Fato, Un tempo è stato, Alessandro Pavone e Radicorno di Sissi, il 2022 segna la volta di Liberi Tutti di Valerio Berruti
Una scultura poetica e fiabesca, dalle dimensioni di circa tre metri per quattro, in cui un bambino, mentre gioca nella natura, sembra affacciarsi curioso da una roccia lasciandosi intravedere dai passanti.
La bellezza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise mi ha ammaliato. Ho trascorso ore a camminare tra la natura stupendomi della bellezza degli alberi secolari, era tutto così meraviglioso da non riuscire a decidere cosa avrebbero potuto fare i miei ‘bambini’ in quel luogo fantastico.
Poi la scoperta di una roccia dalle dimensioni mastodontiche “messo lì da un gigante chissà per quale motivo”, racconta Berruti, e la realizzazione di dover mettere in un’opera artistica la nostra necessità, la nostra urgenza di ricordare cosa abbiamo passato negli ultimi due anni.
È nato così “Liberi Tutti”, un bimbo magico (mimetico, in acciaio corten) che si ricontatta con la Natura e ci lancia un monito: siamo liberi, ma siamo debitori della Natura per cui siamo ancora in tempo per tornare indietro e puntare verso una maggiore consapevolezza.
Le opere sono raggiungibili da Pescasseroli attraverso i sentieri C1 e C2.
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