La lingua dei segni diventa per la prima volta materia d’insegnamento nelle scuole medie in Puglia

La Puglia sarà la prima regione del nostro Paese a introdurre l'insegnamento della lingua dei segni italiana nelle scuole secondarie di primo grado del suo territorio. Una politica di inclusione che parte proprio dai banchi di scuola, ma che prevede anche figure di interpretariato in alcuni luoghi pubblici

Iniziativa unica nel panorama del nostro Paese. La lingua dei segni italiana verrà insegnata nelle scuole medie di tutta la Puglia. Questa una delle misure per l’inclusione sociale e l’integrazione scolastica delle persone sorde prevista dalla legge regionale 30 dicembre 2021 n. 51 che all’art.17 riconosce la Lingua dei Segni Italiana (LIS) e la Lingua dei Segni Italiana Tattile (LIST).

Il programma in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi della Puglia è stato presentato nella sede della Regione Puglia a Bari lo scorso martedì 29 novembre 2022.

Si articola in due linee di intervento: la prima prevede l’introduzione di servizi di interpretariato sia in presenza che a distanza nei tribunali, nell’amministrazione territoriale, nelle strutture socio-sanitarie e nei luoghi pulsanti della comunità. La seconda, invece, promuove l’acquisizione e la diffusione della LIS e della LIST negli istituiti scolastici secondari di primo grado.

Quale miglior punto di partenza per abbattere le barriere comunicative e lavorare all’inclusione se non le scuole.

L’idea è quella di sensibilizzare la comunità scolastica regionale all’inclusione e alla pluralità di linguaggi anche attraverso la promozione di corsi di insegnamento della LIS e della LIST soprattutto nelle scuole del primo ciclo dove, dai dati ISTAT, emerge una maggiore concentrazione di alunni con sordità. La scuola è il luogo della costruzione delle coscienze,  oltre che dell’apprendimento; è indispensabile partire da qui per costruire politiche di integrazione e inclusione realmente efficaci e durature, ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione Sebastiano Leo.

Attualmente in Puglia sono 5.000 le persone sorde residenti in tutto il territorio regionale. Il progetto è ancora in fase di stesura. Il Sezione Istruzione e Università e il Dipartimento regionale al Welfare si occuperà di dare forma al piano con il supporto dell’Ufficio scolastico regionale. L’Ente Nazionale Sordi della Regione seguirà invece la co-progettazione, l’attuazione, la valutazione e la formazione, anche attraverso formatori esperti nella LIS, e i risultati del progetto.

Numerosi studi hanno evidenziato come l’apprendimento delle lingue dei segni apporterebbero vantaggi al nostro cervello e non solo in termini di concentrazione e capacità mnemoniche. Un motivo in più per impararle.

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Fonte: Regione Puglia

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