Jean Mirò: non perdere la straordinaria mostra a Roma con 80 opere del grande pittore del surrealismo più radicale

Al via la mostra "Miró - Il costruttore di sogni". In esposizione dal 14 settembre 2024 al 23 febbraio 2025, presso il Museo storico della Fanteria di Roma.

Joan Miró, artista catalano, è una delle figure più influenti del XX secolo. Pittore, ceramista e scultore, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte grazie ad un approccio innovativo e visionario. La mostra Miró – Il costruttore di sogni, in programma al Museo Storico della Fanteria di Roma dal 14 settembre 2024 al 23 febbraio 2025, celebra la genialità di questo artista attraverso una vasta selezione di opere che raccontano oltre sessant’anni di sperimentazione e libertà creativa.

Organizzata da Navigare Srl e curata da Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo, la mostra raccoglie circa 80 opere, molte delle quali provenienti da collezioni private italiane e francesi. Queste opere, poco note al grande pubblico, sono un’occasione rara per esplorare il linguaggio rivoluzionario di Miró, che ha attraversato diversi periodi artistici, lasciando un segno profondo nella cultura contemporanea.

La libertà creativa di Miró

La carriera di Miró è stata caratterizzata da una costante ricerca di libertà e sperimentazione. L’artista non si è mai legato a un particolare movimento o stile, scegliendo invece di esplorare nuove strade, lontano da ogni convenzione artistica, sociale e culturale. La mostra si concentra su questo spirito di indipendenza, proponendo un viaggio attraverso otto aree tematiche che evidenziano le diverse passioni e influenze dell’artista.

Tra queste aree, spiccano le litografie e i manifesti, due mezzi attraverso cui Miró ha saputo esprimere il suo genio grafico. Le litografie, in particolare, sono state realizzate grazie alla collaborazione con il celebre stampatore Fernand Mourlot, che ha permesso una resa cromatica straordinaria. Miró non si è limitato alla sola esplorazione di grafica e pittura: anche ceramica e poesia hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua produzione artistica. Le ceramiche esposte, dipinte a mano, mostrano il lato più sperimentale e materico della sua arte, mentre i testi poetici illustrati dimostrano la sua profonda affinità con il mondo della letteratura.

Le opere in mostra

La mostra presenta 80 opere realizzate tra il 1924 e il 1981, un periodo chiave per l’evoluzione stilistica di Miró. Tra queste, troviamo le litografie disegnate per accompagnare i versi del poeta dadaista Tristan Tzara nel libro Parler Seul del 1950, e i bozzetti creati per la rappresentazione teatrale L’Uccello Luce, commissionati da Silvano Bussotti per la Biennale di Venezia del 1981., tutti lavori che offrono un’interessante panoramica della capacità di Miró di muoversi tra discipline diverse, sempre con la stessa intensità espressiva.

Un altro aspetto particolarmente interessante della mostra è la sezione dedicata alle amicizie di Miró con altri artisti e intellettuali del suo tempo. Tra le opere in esposizione, si possono ammirare anche alcuni lavori di Man Ray, Pablo Picasso e Salvador Dalí, oltre a fotografie e documenti che testimoniano le collaborazioni tra Miró e poeti come André Breton, Paul Éluard e lo stesso Tzara. In questa sezione possiamo scoprire le connessioni che Miró ha stabilito nel corso della sua vita con il panorama culturale internazionale, e capire quanto fossero importanti per lui i rapporti sia artistici che umani.

Una rivoluzione artistica

Uno degli obiettivi della mostra è quello di far comprendere al pubblico la portata rivoluzionaria dell’opera di Miró. Il suo linguaggio artistico si muove tra l’astrazione e il figurativo, riuscendo nell’impresa di aver saputo creare un equilibrio impossibile, che sfida ogni confine e convenzione. Miró ha saputo tradurre il suo mondo interiore in immagini, mescolando colori, forme e simboli in una maniera che supera la logica razionale, lasciando spazio all’onirico e all’immaginazione.

Il periodo storico in cui Miró ha operato non è stato facile: dittature e conflitti hanno segnato profondamente la Spagna ed il resto del mondo, ed in questo contesto l’artista ha trovato un modo per resistere attraverso l’arte, esprimendo una libertà interiore che contrasta con l’oppressione esterna. Questo è uno degli aspetti che emerge con forza dalle opere esposte, in cui si avverte una tensione tra la realtà e il sogno, tra la sofferenza e la joie de vivre.

Informazioni utili

La mostra “Miró – Il costruttore di sogni” si terrà presso il Museo Storico della Fanteria di Roma, situato in Piazza di Santa Croce in Gerusalemme, 9, dal 14 settembre 2024 al 23 febbraio 2025. Gli orari di apertura sono dal lunedì al venerdì, dalle 9:30 alle 19:30, e il sabato e la domenica dalle 9:30 alle 20:30. I biglietti sono disponibili a partire da 13 euro nei giorni feriali e 15 euro nei weekend. Sono previsti sconti per gruppi, scuole e giovani fino a 14 anni (per i bambini al di sotto dei 5 anni l’ingresso è gratuito). Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il sito ufficiale dell’evento.

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