Trovato un ‘iPhone’ di 2.100 anni fa in una tomba dell’‘Atlantide’ russa

Un gruppo di archeologi a lavoro all’interno di una tomba nell’”Atlantide russa” si sono trovati di fronte ad un oggetto curioso. Assomiglia ad un iPhone e risale a oltre 2100 anni fa.

Un gruppo di archeologi a lavoro all’interno di una tomba nell’”Atlantide russa” si sono trovati di fronte ad un oggetto curioso. Assomiglia ad un iPhone e risale a oltre 2100 anni fa.

L’oggetto scuro e di forma rettangolare è simile al noto smartphone Apple ed è stato scoperto in una tomba appartenuta ad una donna che i ricercatori hanno soprannominato Natasha e che si ritiene sia vissuta nell’antica Mongolia nel III ° secolo a.C (per la precisione 2137 anni fa).

La sua tomba si trova nella necropoli di Ala-Tey, attualmente un bacino idrico prosciugato, nei pressi della diga Sayano-Shushenskaya in Siberia. Si tratta di una nota destinazione turistica conosciuta anche come “Atlantide Russa”. Questa zona, infatti, è solitamente sommersa dall’acqua ma in alcuni periodi in estate questa scende ed è possibile ammirare i tesori nascosti.

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Sopra il curioso oggetto, che misura 18×9 cm ed è realizzato in gemma nera, si trovano incastonate pietre di turchese, corniola e madreperla che, continuando il parallelismo con il moderno iPhone, potrebbero sembrare parte di una custodia fashion per smartphone.

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Sebbene gli archeologi abbiano descritto l’oggetto come simile ad un iPhone, ovviamente nella realtà non aveva nessuna funzione tecnologica. Si pensa che Natasha l’abbia usato, nonostante il peso, come accessorio da indossare. Si tratterebbe infatti di una fibbia per cintura.

Questa non è la prima volta che il team fa importanti scoperte archeologiche: le loro precedenti spedizioni avevano portato alla luce altri due cadaveri preistorici, sepolti con gli strumenti del loro commercio. Uno di loro è stato soprannominato “La bella addormentata nel bosco”, originariamente si credeva fosse una sacerdotessa mentre ora la teoria più accreditata è che si trattasse di un’artigiana esperta in pelletteria. Il secondo, invece, era un tessitore che riposava con il suo fuso di legno racchiuso in un sacchetto da cucito.

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Francesca Biagioli

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