Un sub che nuota in un mare di plastica. Potrebbe essere un'immagine reale, vista la quantità di rifiuti che popolano i nostri mari. In realtà, si tratta di un'installazione artistica che vuole farci riflettere sul marine littering. E' un tunnel di plastica per denunciare il problema dell’inquinamento sempre più presente in tutto il mondo. Si chiama Plastikophobia ed una nuova installazione artistica composta da 18mila bicchieri di plastica raccolti nei centri alimentari di Singapore, per sensibilizzare l’opinione pubblica contro i prodotti monouso
Un sub che nuota in una grotta subacquea, in un mare di plastica. Potrebbe essere un’immagine reale, vista la quantità di rifiuti che popolano i nostri mari. In realtà, si tratta di un’installazione artistica che vuole farci riflettere sul marine littering. È un tunnel di plastica per denunciare il problema dell’inquinamento sempre più presente in tutto il mondo.
Si chiama Plastikophobia ed una nuova installazione artistica composta da 18mila bicchieri di plastica raccolti nei centri alimentari di Singapore, per sensibilizzare l’opinione pubblica contro i prodotti monouso.
Gli scienziati avvertono da tempo che se si continua così, nel 2050 in mare ci sarà più plastica che pesci. I tentativi di pulizia non mancano, ma il punto è che dovremmo ridurre il consumo di plastica in generale.
E’ questo il messaggio che vogliono lanciare gli artisti Von Wong e Joshua Goh che insieme a un centinaio di volontari, in dieci giorni, hanno creato un’installazione utilizzando solo rifiuti e nello specifico, 18mila bicchieri di plastica.
“Solo perché qualcosa la getti nel cestino, non significa che si stia riciclando. La soluzione migliore, quando possibile, è diventare plastikophobic, avere paura della plastica o semplicemente evitare di usarla”, si legge nel sito ufficiale degli artisti.
L’installazione è un tunnel di plastica, potrebbe sembrare anche il nostro oceano ed è stato realizzato in questo modo proprio per dare la sensazione di ciò che sta succedendo all’ambiente: soffocato dai rifiuti.
Ogni giorno milioni di bicchieri da asporto vengono utilizzati nei centri alimentari di tutto il mondo.
Artisti e volontari a lavoro:
Pochi minuti e via tra i rifiuti. I volontari assieme agli artisti, le hanno ripulite, lavate e assemblate, un lavoro da 14 ore al giorno. È stato chiesto poi a un volontario di vestirsi da sub per ricreare uno scenario catastrofico, ma quanto mai veritiero: nuotare in un mare di plastica.
Ecco il risultato:
Guarda il video:
#plastikophobia è diventato un hashtag per i social, in tanti lo stanno utilizzando per parlare del problema della plastica.
Se invece siete a Singapore potete vedere fino al 18 aprile, l’installazione dal vivo alle Sustainable Singapore Galleries di Marina Barrage.
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Foto e video: PlastiKofobia