L’Isola di Pasqua in fiamme: “danni irreparabili” alle famose statue moai

Oltre 100 ettari di bosco sarebbero in fiamme dallo scorso lunedì, e l'esiguo numero di volontari non ha permesso di contenere l'incendio

Un devastante incendio boschivo ha colpito parte dell’Isola di Pasqua, nel cuore dell’Oceano Pacifico, danneggiando gravemente alcune delle enormi statue tipiche di questa terra, i moai. Le fiamme, che hanno iniziato a propagarsi lo scorso lunedì, hanno interessato più di 100 ettari del Parco Nazionale di Rapa Nui e causato danni irreparabili al sito archeologico patrimonio UNESCO.

Secondo quanto riferito dalle autorità locali, l’incendio avrebbe una natura dolosa. Il settore del parco più colpito è quello di Rano Raraku, che ospita zone umide e numerose statue moai: la vegetazione è stata completamente carbonizzata, come anche molte delle statue presenti in questa porzione dell’isola.

La carenza di volontari sul posto ha reso ancor più difficile contenere e domare le fiamme – per questo motivo i danni sono stati così gravi. L’incendio arriva appena tre mesi dopo la riapertura al turismo dell’isola il 5 agosto, dopo due anni di chiusura a causa del Covid-19.

Prima della pandemia, l’Isola di Pasqua – dove il principale sostentamento è il turismo – riceveva 160.000 visitatori all’anno, su due voli giornalieri. Ma con l’arrivo del Covid-19 in Cile, l’attività turistica è stata completamente sospesa. Ora non è ancora chiaro quando sarà possibile riaprire l’accesso ai turisti.

Il Parco nazionale di Rapa Nui ospita più di mille statue moai, che rappresentano l’Isola di Pasqua in tutto il mondo e che si ritiene siano state realizzate dalle comunità indigene attorno al tredicesimo secolo, prima dell’arrivo dei colonizzatori.

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Fonte: BBC

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