Mezzo secolo di Imagine. Interpretata da oltre 200 artisti e citata ovunque, oggi 9 settembre, compie 50 anni.
Arrivato solo nove mesi dopo il suo album di debutto da solista, John Lennon/Plastic Ono Band, molti si chiedevano come avrebbe fatto Lennon a sostenere un nuovo grande successo di critica. Nessuno sapeva che l’album avrebbe prodotto la traccia solista più popolare di tutti i tempi
Mezzo secolo di Imagine. Interpretata da oltre 200 artisti e citata ovunque, oggi 9 settembre, compie 50 anni. Uno dei testi più interpretati nella storia della musica, era contenuta nell’omonimo album, il secondo da solista di Lennon dopo lo scioglimento dei Beatles.
Un doloroso appello per la pace e l’uguaglianza, Imagine avrebbe assunto un significato completamente nuovo con la morte improvvisa e scioccante di Lennon 1980, ma alla sua uscita seguiva il filo del tema anti-guerra delle altre tracce I Don’t Want To Be A Soldier e Give Me Some Truth (Non voglio essere un soldato e Dammi un po’ di verità).
Imagine there’s no heaven / It’s easy if you try / No hell below us / Above us, only sky
Parole che hanno fatto la storia, tale da raggiungere la vetta delle classifiche di mezzo mondo. La rivista Rolling Stone l’ha inserita in 80esima posizione nella sua classifica di migliori 500 album di tutti i tempi.
La storia di Imagine
L’album uscì il 9 settembre negli Stati Uniti. Le tracce furono composte negli Ascot Sound Studios a Tittenhurst Park, la residenza di Lennon e Yoko Ono, e le registrazioni completate tra il Record Plant di New York e gli Abbey Road Studios a Londra. Alle registrazioni prese parte anche George Harrison che partecipò a 5 delle 10 tracce del disco. La co-produzione fu di Yoko Ono e di Phil Spector, il produttore discografico newyorkese che aveva già messo mano nel 1970 a Let it Be, l’ultimo album dei Beatles.
Per la copertina, il primo piano di Lennon fu realizzato con una Polaroid da Yoko Ono, così come l’immagine del retrocopertina, dove si trova anche una citazione tratta dal libro Grapefruit di Yoko Ono. All’interno, una foto che faceva da inserto riprendeva Lennon che tiene per le orecchie un maiale (in riferimento alla copertina dell’album Ram di Paul McCartney, dove McCartney teneva per le corna un montone).
#IMAGINE50 TOMORROW.
7:30pm UK • 2:30pm NY • 11:30am LAhttps://t.co/r67cOAQPKC pic.twitter.com/v9wI6LNbvc— John Lennon (@johnlennon) September 8, 2021
La canzone Imagine è stata reinterpretata decine di volte ed è praticamente entrata nell’immaginario collettivo, cantata in molte occasioni ufficiali e centinaia di eventi. Dai Queen, che eseguirono il brano in tributo a John Lennon al concerto alla Wembley Arena nel 1980, a Stevie Wonder, che la eseguì nel 1996 in memoria delle vittime dell’attentato terroristico alle Olimpiadi di Atlanta, passando per Neil Young, che la interpretò in onore delle vittime dell’11 settembre, e Madonna, che la dedocò alle vittime dello tsunami nell’Oceano Indiano. Infine, nel 2015, il pianista Davide Martello suonò Imagine fuori al Bataclan di Parigi, in ricordo delle vittime dell’attentato terroristico durante il concerto degli Eagles of Death Metal.
Le celebrazioni
“Imagine all the people living life in peace“, uno dei versi iconici è stato proiettato sugli edifici in varie parti del mondo per celebrare il 50esimo dalla pubblicazione dell’album: dal Parlamento alla Cattedrale di St.Paul a Londra a Times Square a New York.
John avrebbe amato tutto questo. ‘Imagine’ incarnava ciò in cui credevamo a quel tempo – ha detto Yoko Ono. Siamo ancora insieme adesso e ci crediamo ancora. Questo sentimento è importante ora come quando è stato scritto e pubblicato 50 anni fa.
Il brano è stato proiettato martedì sera a Berlino, Tokyo e nella città natale di Lennon, Liverpool. Un’edizione limitata dell’album “Imagine” come doppio LP su vinile bianco sarà pubblicata venerdì per celebrare l’anniversario.
Imagine all the people living life in peace.#IMAGINE50☁️ Berlin, Germany. pic.twitter.com/g3Vn1ujXVu
— Yoko Ono (@yokoono) September 8, 2021
Le curiosità
Imagine è stata fortemente ispirata dai lavori di Yoko Ono e, come dicevamo, il libro di poesie Grapefrui della Ono ebbe un significativo impatto. In un’intervista alla BBC del 1980, John Lennon ammise che anche la moglie avrebbe meritato di comparire tra i crediti, ma che all’epoca lui era “più egoista e più macho”, tanto da averla lasciata fuori.
I crediti sono poi stati cambiati in Lennon-Ono soltanto nel 2017.
Tra i tanti omaggi a Imagine, il mosaico realizzato nell’85 al Central Park, a New York City, è diventato meta di pellegrinaggi per i fan dell’artista. Non tutti sanno che il mosaico con la scritta Imagine è italiano: è stato fatto da artigiani campani e donato alla città americana dal Comune di Napoli.
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