Magmanimation debutta con un corto d’animazione sulla tutela dell’ambiente. Protagonista è la tartaruga Free
Quattro minuti di animazione in 2D per raccontare la speranza di un mondo libero dalla plastica. La protagonista è Free, una piccola tartaruga marina che appena nata si vede circondata dalla spazzatura frutto della mano dell’uomo. Free spunta da sottoterra e la prima cosa vede è un mozzicone di sigaretta, cerca di farsi spazio in una spiaggia che sembra una discarica: flaconi di detersivi, cannucce, bicchieri di plastica.
La tartarughina è smarrita, inciampa e si incastra in una scatoletta di tonno. Tutti i rifiuti attorno a Free prendono vita minacciosi: il suo cammino verso il mare e verso la libertà sembra compromesso da mostri di plastica. Ma il finale è a sorpresa perché sarà un bambino, piccolo ambientalista in erba, a cambiare il corso delle cose e far tornare l’arcobaleno sulla spiaggia finalmente riportata alla sua naturale bellezza.
Il suggestivo corto animato sulla tutela dell’ambiente marino è stato realizzato da Magmanimation, un’associazione no profit creata da un gruppo di docenti, artisti, animatori, scrittori e musicisti, uniti dal comune desiderio di esplorare nuovi percorsi culturali e sperimentare linguaggi espressivi inediti per raccontare un territorio, quello calabrese, che fatica a farsi guardare ed ascoltare senza i filtri degli stereotipi.
Al suo primo debutto, l’associazione, dedica il lavoro agli attivisti di Plastic Free onlus, l’associazione che, da 2 anni a questa parte, ripulisce le spiagge italiane dalla plastica e protegge le specie marine in via d’estinzione.
“L’idea di esordire con un corto sull’ambiente – spiega Pietro Adorato, presidente di Magmanimation – nasce direttamente dalla nostra esperienza umana, prima ancora che artistica. Da sempre il mare è necessario termine di confronto per la gente del Mediterraneo, è ben più che un ecosistema: è il punto da e verso cui ci muoviamo, poco importa se per veri viaggi o metaforiche partenze, portandocene dentro eco e profumi. Tutti dovrebbero avere una vita ‘vista mare’ – continua Adorato – ma che non sia inquinata dal più tossico dei veleni: la rassegnazione, peggio, l’abitudine al degrado, vera piaga che affligge il nostro territorio”.
La storia della piccola Free diventa così portavoce della mission dell’associazione, quella di ri-educare alla bellezza artistica e naturale giovani e meno giovani; promuovere un volto inedito della Calabria libero dai tristi e inflazionati cliché, che dia finalmente il meritato riconoscimento a una terra ricca di bellezza e talento; dimostrare come passione e coraggio costituiscano un binomio inscindibile quando, partendo “dal basso”, si vogliono perseguire obiettivi che faranno la differenza.
Una storia breve che ha visto anche la supervisione esterna di Vincenzo Nisco, che racchiude una morale semplice quanto disarmante: le grandi imprese sono mosse da grandi ideali e fatte di piccoli gesti.
Fonte: Magmanimation
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