Nuova scoperta ad Auschwitz: rinvenuti gli scacchi dei prigionieri.
Durante i lavori di ristrutturazione del campo di concentramento di Auschwitz sono stati rinvenuti più di 30 pezzi per gli scacchi fatti a mano: la scoperta è stata fatta all’interno di un ex blocco di prigionieri, dove i 35 pezzi erano stati nascosti sotto le assi del pavimento del primo piano del blocco 8.
Il campo di concentramento di Auschwitz fu il teatro di una delle più grandi atrocità della storia, con oltre 1,1 milioni di persone assassinate, tra cui ebrei, rom, testimoni di Geova, omosessuali e disabili, nell’ambito della “soluzione finale” di Hitler.
Elżbieta Cajzer, responsabile delle collezioni del Museo di Auschwitz, ha affermato che il set di scacchi, completamente disegnato a mano, si trova in buono stato, nonostante abbia circa 80 anni:
Molti disegni appaiono un po’ sfocati, ma le immagini di torri, pedoni, alfieri e cavalli sono ancora facilmente distinguibili
Gli oggetti ritrovati (il set risulta comunque incompleto) saranno ora sottoposti a dei trattamenti di conservazione.
La signora Cajzer ha anche sottolineato l’importanza per i prigionieri di poter nascondere rapidamente il tutto:
I pezzi degli scacchi che abbiamo rinvenuto sono unici, perché realizzati in cartone prefabbricato, in un modo relativamente primitivo”, ha spiegato. “Crediamo che l’attenzione non fosse rivolta alle qualità estetiche, ma alla funzionalità, alla facile trasportabilità e al rapido occultamento
Auschwitz fu fondato nell’aprile del 1940 come luogo di detenzione per i prigionieri polacchi durante l’invasione del paese da parte della Germania nazista. Quando il campo fu liberato nel 1945, si era trasformato in una delle più grandi macchine di morte della storia, dove i prigionieri venivano picchiati, torturati e giustiziati per le ragioni più futili.
Magdalena Urbaniak del Museo di Auschwitz ha affermato che i prigionieri erano soliti trascorrere il loro tempo libero giocando nel tentativo di sfuggire alla dura realtà del campo:
Gli scacchi e le carte erano giochi popolari che le persone potevano realizzare da sole, utilizzando pezzi di cartone o di legno acquisiti illegalmente – ha spiegato, per poi aggiungere – I prigionieri del campo consideravano le attività ludiche e mentali come una tregua dalla brutale realtà del campo. Gli oggetti necessari per i giochi erano spesso ottenuti e realizzati illegalmente dai prigionieri. Legno, carta e, meno frequentemente, altri materiali disponibili, come il pangrattato, fungevano da materiali. Parte dell’attrezzatura per il gioco d’azzardo arrivava illegalmente ai prigionieri del campo attraverso i bagagli confiscati alle vittime ebree
Uno dei sopravvissuti, Jan Dziopek, lavorava come magazziniere nella falegnameria di Auschwitz e spesso realizzava proprio dei pezzi per gli scacchi:
Le SS mi davano molti ordini, ed anche se ero riluttante dovevo eseguirli, perché, con la scusa di lavorare per loro, potevo soddisfare le richieste dei miei colleghi, che mi pagavano con delle razioni di pane o di zuppa. I miei colleghi delle cucine e dei vari magazzini acquistavano da me questi articoli, perché non avevano difficoltà a procurarsi il cibo. Non entrerò nei dettagli sul numero di volte e sul numero di frustate che ho ricevuto per questo. Visto che non potevo trafficare nel magazzino per paura di essere scoperto, ho creato un nascondiglio segreto in soffitta e ho trasferito tutti gli attrezzi necessari dal magazzino. Ho armeggiato lì per ore
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