Raccontare il pianeta in crisi è toccante, ma mostrare cosa sta accadendo alla Terra e ai suoi abitanti con le immagini è certamente più di impatto. Per questo la società di condivisione di file WeTransfer ha lanciato nei giorni scorsi un collettivo internazionale, chiamato Union of Concerned Photographers (UCP), per mostrare i danni provocati dalle emissioni di carbonio, dalla deforestazione, dalla diminuzione della biodiversità, dall'inquinamento marino e dalla siccità
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Raccontare il pianeta in crisi è toccante, ma mostrare cosa sta accadendo alla Terra e ai suoi abitanti con le immagini è certamente più di impatto. Per questo la società di condivisione di file WeTransfer ha lanciato nei giorni scorsi un collettivo internazionale, chiamato Union of Concerned Photographers (UCP), per mostrare i danni provocati dalle emissioni di carbonio, dalla deforestazione, dalla diminuzione della biodiversità, dall’inquinamento marino e dalla siccità.
L’ispirazione per la creazione del collettivo di artisti arriva dalla Union of Concerned Scientists, i cui esperti hanno inviato un importante avvertimento all’umanità nel 1992 sui pericoli dei cambiamenti climatici.
“Abbiamo creato Union of Concerned Photographers, per sfruttare il potere della fotografia di sottolineare l’urgenza della crisi che tutti noi affrontiamo” ha detto il responsabile del progetto di WeTransfer, Lucy Pike.
Secondo i forografi ambientalisti, infatti, una cosa è dire che il pianeta soffre, un’altra è mostrarlo. Tra le principali firme che hanno aderito all’iniziativa entrando a far parte della UCP troviamo: Ami Vitale, Luca Locatelli, Frans Lanting, Mandy Barker e Joel Redman.
Ecco alcune delle immagini più toccanti ma al tempo stesso inquietanti, suddivise per temi
Oceani invasi dalla plastica
“I nostri oceani stanno morendo. Il numero delle cosiddette zone morte, dove quasi nulla può sopravvivere a causa della quantità di inquinamento, è aumentato del 75% negli ultimi 25 anni” dicono i fotografi.
È praticamente impossibile tenere traccia della quantità di plastica presente nei nostri oceani, considerando il fatto che spesso si tratta di rifiuti di minuscole dimensioni, le microplastiche. Il fotografo inglese Mandy Barker ha voluto mostrarci cosa succede in mare con le sue potenti immagini.
Nel 2005 i tappi di plastica dei tubi Smarties sono stati sostituiti con un coperchio di cartone incorporato nella confezione stessa. Eppure, 13 anni dopo, i tappi continuano a riversarsi sulle spiagge del Regno Unito, insieme a bastoncini di cotton fioc, spazzolini e molto altro.
Deforestazione
Negli ultimi 25 anni, sono stati distrutti quasi 120 milioni di acri di foresta. Il fotografo olandese Frans Lanting ha mostrato con le immagini cosa sta accadendo, dalla distruzione delle foreste all’eccessivo sfruttamento del suolo dall’agricoltura intensiva.
Terreni confinanti con la foresta pluviale in Brasile
Siccità
Un’immagine aerea della diga Theewaterskloof scattata a marzo 2018 quando era al 10,6% della sua capacità. Theewaterskloof è la più grande diga del Western Cape, e una delle 6 principali che fornisce acqua alla città di Cape Town. La foto è di Joel Redman.
Quello che segue è il più grande impianto elettrico e di desalinizzazione degli Emirati Arabi Uniti che serve oltre 2milioni di persone. Il gas naturale viene bruciato per produrre elettricità e per desalinizzare l’acqua di mare da bere. La foto è di Luca Locatelli.
Animali selvatici e biodiversità a rischio
Enormi quantità di specie si stanno estinguendo. Negli ultimi 25 anni, il numero di mammiferi, rettili, anfibi, uccelli e pesci nel mondo è diminuito del 29%. La fotografa Ami Vitale da tempo documenta tutto questo, raccontando anche gli sforzi di tutela delle popolazioni locali. Sua anche la foto di copertina, in cui Ami Vitale ha immortalato il salvataggio di un gruppo di elefanti.
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Francesca Mancuso