Don’t look up (Non guardare in alto, appunto), il nuovo film di Adam McKay con un cast di serie A e ora disponibile su Netflix.
“Basato su fatti realmente possibili”, dice la locandina italiana del film, a significare che quella cometa che sta per distruggere il Pianeta potrebbe essere in realtà la seria lettura della crisi climatica in atto: è Don’t look up (Non guardare in alto, appunto), il nuovo film di Adam McKay con un cast di serie A e ora disponibile su Netflix.
Il regista sceneggiatorie, autore di alcune delle più grandi commedie del 21° secolo (Anchorman o La Grande scommessa), tratta questa volta –allegoricamente – il tema dei cambiamenti climatici. E il risultato che ne viene fuori è qualcosa di fortemente predittivo, ma nel contempo ironico e riflessivo.
La trama ruota intorno a una cometa che si dirige verso la Terra “leggermente più grande” del meteorite che ha spazzato via i dinosauri e, secondo coloro che l’hanno scoperta per la prima volta – la dottoranda del Michigan State Kate Diabiasky (Jennifer Lawrence) e il suo professore, il dottor Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) – è destinata a colpire il nostro Pianeta entro circa sei mesi e causare una nuova estinzione di massa.
L’intera popolazione scomparirà. Finito. Au revoir. O almeno questo è essere lo scenario peggiore che potremmo affrontare e McKay ha scelto una cometa per metterci in guardia, perché il risultato, suggerisce, sarebbe lo stesso se si dovesse trattare dell’imminente distruzione del nostro Pianeta tramite ecocatastrofi o un virus killer o di qualche pericolo esterno che minaccia la nostra stessa esistenza.
Siamo una specie stupida e condannata, troppo perennemente distratta, disinformata e ingenua per sopportare, il messaggio che fa passare nemmeno troppo velatamente. A partire dalla presidente Orlean – interpretata da una incredibile Meryl Streep in un mix perfetto tra Hillary Clinton, Trump e Miranda Priestly – che vuole solo “attendere e accertarsi“, attenta solo a valutare come l’annuncio di una cosa del genere influenzerà il loro partito a medio termine. Poi, quando uno scandalo minaccia la sua posizione politica, la sua amministrazione sfrutterà l’evento in nome dello spettacolo patriottico. Una volta che Big Tech viene coinvolta, nella forma del miliardario socialmente imbarazzante della Silicon Valley di Mark Rylance, i margini di profitto avranno la precedenza sul salvataggio dei poveri, ovvero l’altro 99,9%. Naturalmente, alcuni pensano che l’intera faccenda sia una bufala anche se la cometa si lancia visibilmente verso di loro. Nel frattempo, tutti sono incollati al telefono e nessuno prende nulla sul serio.
E c’è di più, ovviamente. Altri personaggi tossici e corrotti che non fanno altro che sprecare le poche possibilità che hanno di risolvere questo problema.
Un sentimento familiare a molti di noi, un film catastrofico in più di un modo. E se dovessimo realmente alzare lo sguardo?
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Fonte: Netflix
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