Raccontare 50 anni di attivismo ambientalista mettendo in luce le storie di vita di persone normali che hanno agito in maniera straordinaria per salvare il nostro Pianeta. Persone come noi che hanno scelto di combattere - e vincere - contro il sistema che sta distruggendo la Terra.
Raccontare 50 anni di attivismo ambientalista mettendo in luce le storie di vita di persone normali che hanno agito in maniera straordinaria per salvare il nostro Pianeta. Persone come noi che hanno scelto di combattere – e vincere – contro il sistema che sta distruggendo la Terra.
Avevano pochissime probabilità di riuscire nella loro missione, eppure ce l’hanno fatta, grazie alla forza delle idee. Ce lo racconta uno stupendo documentario, dal titolo “A Fierce Green Fire: The Battle for a Living Planet“, del regista candidato agli Oscar Mark Kitchell. Il docu-film annovera nel suo cast i migliori narratori, tra cui Meryl Streep, Robert Redford, Ashley Judd, Isabel Allende e Van Jones. Sono loro a dipanare, in un crescendo di emozioni e coinvolgimento, 5 piccole grandi storie del movimento ambientalista, dalla sua nascita fino alla sua attuale espansione.
Tra pellicole di archivio e interviste penetranti, si raggiunge, infatti, una visione profonda di questo cambiamento di civiltà, che sta trasformando la società industriale in una comunità in equilibrio sostenibile con la natura.
“Questo film è importante perché mostra chiaramente, con la documentazione, come gli impiegati pubblici e i colletti blu non solo rivelarono alla nazione per la prima volta i rischi ambientali per la salute, ma che le radici dei gruppi verdi servono a portare le idee da un livello locale a uno nazionale”, ha detto Lois Gibbs, direttore esecutivo del Center for Environmental Health and Justice.
Chi sono gli straordinari protagonisti del film? Si parte con David Brower, considerato da molti come il padre del moderno movimento ambientalista, e la sua battaglia per fermare le dighe nel Grand Canyon. Poi si passa alla lotta di Lois Gibbs e dei residenti di Love Canal contro le 20.000 tonnellate di sostanze chimiche tossiche, compresi clorurati e diossine, stoccate dalla Hooker Chemicals and Plastics (adesso Occidental Chemical Corporation (OCC)) nel 1978.
C’è spazio anche per il mitico Paul Watson, fondatore della Sea Shepherd Conservation Society, e per le sue campagne dei primi anni di attivismo all’interno di Greenpeace per salvare le balene e i cuccioli di foca. Storia toccante anche quella di Chico Mendes, il cui nome si lega alla lotta contro il disboscamento della foresta amazzonica, condotta direttamente dai contadini con metodi assembleari e utilizzando con successo la pratica dell’empate (“impedimento, stallo”).
Infine c’è Bill McKibben, che da oltre 25 anni si sforza in ogni modo di combattere i cambiamenti climatici, tanto che nel 2010 il Boston Globe lo ha definito “l’ambientalista più influente della nazione”. Nel 2009 ha contribuito a fondare l’organizzazione mondiale per il clima 350.org. Persone comuni che agiscono in maniera straordinaria.
Roberta Ragni
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