Di punto in bianco, ho iniziato a scrivere una fiaba (d'altra parte, sono anni che scrivo per lavoro, perché non scrivere per puro piacere, una volta tanto?), dando alla protagonista il nome di una delle bambole di mia figlia – Dorotea – e immaginando intorno a lei personaggi fantastici, folletti birichini, streghe malvagie e animali parlanti.
Ogni neomamma desidera fare un dono speciale al proprio figlio: alcune ricamano abitini e bavaglini, altre creano giochi e passatempi, e tutte provano a realizzare un qualcosa che sia, nello stesso tempo, bello, unico e personale, immaginando di poter dire, un giorno, “Guarda, questo lo ha fatto la tua mamma per te, quando eri piccolo!”
Dopo la nascita di mia figlia, questo desiderio ha invaso anche me: per mesi mi sono chiesta cosa sarei stata in grado di creare, con la mia (ahimè…) scarsa manualità e il pochissimo tempo a disposizione. Come un’illuminazione, la risposta è arrivata proprio dalla mia bimba, dai giochi che facevamo insieme, dal suo amore per le storie che le raccontavo e dalla sua passione per la musica e per i colori. È stata lei a ispirarmi, a motivarmi.
Di punto in bianco, ho iniziato a scrivere una fiaba (d’altra parte, sono anni che scrivo per lavoro, perché non scrivere per puro piacere, una volta tanto?), dando alla protagonista il nome di una delle bambole di mia figlia – Dorotea – e immaginando intorno a lei personaggi fantastici, folletti birichini, streghe malvagie e animali parlanti.
Ho trovato appagante la possibilità di immergermi in un mondo meraviglioso, pensando a come suscitare curiosità e stupore nella mente di un piccolo lettore e cercando di raccontare una storia positiva e genuina, che parlasse di lealtà, amicizia, coraggio e solidarietà e che invitasse a credere nei propri sogni e a liberare la fantasia. Una storia che fosse anche piena di luce, di colori e di magia.
Nel giro di poche settimane, la mia fiaba è nata: Dorotea e l’incantesimo del cancellocancello, l’avventura di una ragazzina dai capelli rossi e dalla fervida immaginazione che, la notte di Natale, si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto – il regno dei sogni! – per compiere una straordinaria missione.
Una lettura destinata ad un pubblico di ragazzini, più che di bambini, dato che scrivendo mi sono lasciata un po’ prendere la mano, e sono andata ben oltre il progetto iniziale…
Alcuni mesi dopo aver completato il racconto, ho iniziato ad immaginare un seguito, un nuovo episodio che arricchisse e completasse la storia della mia eroina e dei suoi magici amici, introducendo nuovi ostacoli e personaggi: è così nata una seconda fiaba, Dorotea e la montagna di fuoco, le cui vicende si svolgono ad un anno di distanza dagli eventi della prima.
Ho pubblicato entrambe le storie attraverso Lulu, un noto sito di self publishing, gestendo autonomamente sia la revisione che l’impaginazione – con un po’ di pazienza, chiunque può diventare editore di se stesso.
Le illustrazioni in copertina, invece, sono state realizzate da mia cognata, che si è divertita ad assecondarmi e che ringrazio.
Si è trattato, insomma, di due progetti interamente “fai da te“, che ho realizzato senzam particolari ambizioni, a parte quella di poter dire un giorno alla mia bambina: “Hai visto questi libri? Li ha scritti la tua mamma per te, quando eri piccola!“
Dorotea e l’incantesimo del cancello e Dorotea e la montagna di fuoco sono disponibili anche su Amazon. (linkaffiliazione)
Lisa Vagnozzi
LEGGI anche: