“Qual è la tua più grande paura?”, l’artista torinese che invita ogni passante a condividere le proprie emozioni

La fast art di Greg Goya coinvolge gli spettatori, invitandoli a confrontarsi con le proprie insicurezze ed emozioni grazie a semplici cartelli

Greg Goya, un giovane artista torinese di 25 anni, sta rivoluzionando il concetto di arte nelle piazze di Torino con il suo approccio innovativo alla “fast art”, un genere performativo che coinvolge emotivamente gli spettatori.

Greg descrive la fast art come un ibrido tra performance art e la street art. Un’arte veloce, perché si crea in poco tempo e si consuma altrettanto in fretta. Da un punto di vista tecnico è più minima, ma perché il messaggio deve arrivare al destinatario molto velocemente. È un’arte che è nata sui social, che però non vengono usati come promozione, ma come tela.

Attraverso cartelli e installazioni disseminati per la città, invita gli sconosciuti a confrontarsi con le proprie insicurezze ed emozioni. Con gesti apparentemente semplici, come collocare un cartello con la domanda “Qual è la tua più grande paura?” accanto a un cestino in Piazza Castello, Greg stimola la partecipazione attiva dei passanti.

Un blocco per appunti nelle vicinanze consente loro di condividere le proprie paure in forma scritta e poi di liberarsene gettandole nel cestino. L’artista ritiene che il suo lavoro tocchi i punti deboli, le fragilità e i dubbi delle persone, spingendole a confrontarsi con le proprie emozioni.

Con le sue opere crea un’esperienza diretta e autentica

In un’altra installazione a Porta Nuova, Greg pone un orologio senza numeri sulla faccia, chiedendo ai presenti: “Qual è il momento giusto?”. Questo invita alla riflessione sul concetto di tempo e decisione. Il suo obiettivo è creare un’esperienza diretta e autentica, fornendo alle persone l’opportunità di affrontare questioni importanti nella vita di tutti i giorni.

Le sue opere spaziano dalla disintegrazione delle insicurezze attraverso una macchina per fare le tagliatelle alla richiesta di scegliere chiunque si voglia sedere accanto a sé su una panchina. Ha sperimentato momenti toccanti, come quando un uomo ha scritto il nome di una persona defunta su una panchina a Venaria, suscitando emozioni inaspettate.

La sua fast art si estende anche ai social media, dove Goya condivide video e registrazioni delle sue opere, coinvolgendo ulteriormente il pubblico attraverso i commenti. Il suo profilo conta 826.000 followers su Instagram, dimostrando che la sua arte continua a vivere anche al di là del momento effimero delle installazioni fisiche.

Questo approccio innovativo all’arte riflette la sua natura punk e romantica, sfidando le convenzioni e incoraggiando la partecipazione diretta del pubblico. Greg Goya è un esempio di come l’arte possa essere un veicolo per la liberazione e la condivisione, creando connessioni umane attraverso la creatività.

Alla fine le persone si trovano ad interagire con le sue opere anche senza volerlo, con i suoi lavori che fungono da reminder anche per ricordarsi che basta poco per dimostrare amore verso il prossimo, come i cartelli “Quando arrivi, scrivimi” oppure “Chiama i tuoi nonni, non sono per sempre”.

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