Poetry Pharmacy: la farmacia che prescrive versi invece di pillole ai suoi ‘pazienti’

La speciale farmacia che cura l’anima dei suoi pazienti con i versi più belli di tutto il mondo dispensando pillole di poesia e non medicine

Poesie al posto di medicine è quello che dispensa una speciale farmacia che cura l’anima dei suoi “pazienti” con i versi più belli scritti dai poeti di tutto il mondo.

La prima farmacia al mondo che “cura” con pillole di poesia si trova nello Shropshire in Inghilterra. In realtà l’idea di base non è nuova, vi abbiamo parlato della piccola farmacia letteraria che si trova a Firenze e propone “Soluzioni letterarie per problemi reali” (non è però specificatamente dedicata alla poesia come in questo caso).

La nuova originale farmacia ha sede nella città di Bishops Castle ed è nata dall’idea della poetessa Deborah Alma. All’interno del suo negozio la donna ha organizzato i libri in base allo “stato d’animo” che suscitano perché crede che la poesia possa aiutare ad alleviare una vasta gamma di disturbi emotivi dall’esaurimento allo stress, al mal d’amore.

La maggior parte delle persone che hanno già visitato la farmacia della poesia (aperta nell’ottobre scorso) hanno cercato aiuto in particolare per alleviare lo stress e le tensioni della vita moderna.

La farmacia propone anche seminari di poesia e consultazioni poetiche, invitando i suoi “pazienti” in un’apposita sala in cui vengono poste loro una serie di domande. La seduta si conclude poi con la prescrizione di una o più poesie accuratamente scelte.

Deborah viaggia anche a bordo di un’originale ambulanza vestita da infermiera per visitare festival, biblioteche, scuole, pub, centri cittadini, conferenze (ovunque venga invitata insomma) per portare le sue pillole poetiche in grado di “curare” diversi mali.

Alma ha lavorato per anni con pazienti affetti da demenza notando:

“come la poesia può cambiare l’umore di qualcuno e anche il modo in cui alle persone piace essere ascoltate con molta attenzione, così attentamente da scrivere ciò che dicono e valorizzare ciò che dicono”.

La poetessa è convinta che questa espressione dell’arte:

“possa fare molte cose: può favorire un’intima connessione con qualcuno che ha attraversato un problema prima di te e che lo ha elaborato e ne è uscito, può essere una preghiera, può essere una maledizione, può essere una poesia d’amore o un incantesimo”.

Effettivamente esistono anche conferme scientifiche a tutto ciò. L’Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente pubblicato un rapporto in cui afferma che esistono diverse prove dei benefici per la salute delle arti, poesia compresa.

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