Questo murales mostra tutto lo sfruttamento di chi produce i nostri vestiti, proprio davanti al Primark di Valencia

"Fashion victim", il murale dello street artist Escif che denuncia, davanti a Primark di Valencia, lo sfruttamento dei lavoratori nella produzione di abbigliamento in Paesi terzi. Obiettivo mostrare il rapporto tra consumo e povertà

Una serie di disegni di donne sedute o accovacciate che lavorano con le macchine da cucire e alcuni uomini in piedi che sembrano redarguirle e, tutt’attorno, diverse pile di quelli che sembrano essere capi di abbigliamento.

È la nuova provocazione che arriva dallo street artist e muralista spagnolo di Valencia, Escif, che proprio nella sua città ha piazzato davanti a Primark, uno dei colossi dell’ultra fast-fashion, un enorme murale.

L’opera si intitola Fashion victim e accanto a ognuna di quelle donne accovacciate si leggono i prezzi dello sfruttamento: “maglietta manica lunga, 4 euro”, “pigiama, 7 euro”, “3 reggiseni, 10 euro”.

Qualsiasi somiglianza con la realtà è pura demagogia, scrive Escif in un post su Instagram.

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