Più di 2mila anni trascorsi sotto fango e acque bollenti, un tesoro immenso restituito alla luce grazie a lavori di scavi che vanno avanti da anni. Dopo il perimetro di un santuario etrusco e poi romano, a San Casciano ai Bagni, nella provincia di Siena, emergono statue in bronzo di raffinatissima fattura
Solo nei mesi scorsi vennero alla luce una grande vasca, oggetti votivi, altari dedicati agli dei, un bassorilievo con l’immagine di un grande toro e un putto in bronzo, capolavoro di età ellenistica. E poi, solo ad agosto, la scoperta delle reali dimensioni del santuario, che era stato degli etruschi e poi rifondato dai romani. Parliamo di San Casciano ai Bagni, borgo del senese custode di impareggiabili tesori.
Ora, adagiato sul fondo della grande vasca romana, è venuto fuori il giovane efebo e, accanto a lui, Igea, la dea della salute che fu figlia o moglie di Asclepio, un serpente arrotolato sul braccio. Poco più in là, ancora in parte sommerso dall’acqua, si intravede Apollo e poi divinità, matrone, fanciulli, imperatori.
Protetto per 2300 anni dal fango e dall’acqua bollente delle vasche sacre, è riemerso un deposito votivo mai visto con oltre 24 statue in bronzo di raffinatissima fattura, cinque delle quali alte quasi un metro, tutte integre e in perfetto stato di conservazione.
Una scoperta che riscriverà la storia e sulla quale sono già al lavoro oltre 60 esperti di tutto il mondo, spiega l’archeologo Jacopo Tabolli, docente dell’Università per Stranieri di Siena che dal 2019 guida il progetto.
Adagiato sul fondo della grande vasca romana, il giovane efebo, bellissimo, sembra quasi dormire. Accanto a lui c'è…
Posted by ANTICAE VIAE on Tuesday, November 8, 2022
Un tesoro “assolutamente unico“, conclude, che si accompagna ad una incredibile quantità di iscrizioni in etrusco e in latino e al quale si aggiungono migliaia di monete oltre ad una serie di altrettanto interessanti offerte vegetali.
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