La Dot Art, o Dot Painting, è una delle forme d'arte più diffuse tra gli aborigeni australiani, sebbene non l'unica, ricca di storie e misteriosi significati simbolici
La Dot Art, ovvero “l’arte a punti”, è una delle forme d’arte più diffuse tra gli aborigeni australiani, originariamente impiegata nei disegni tracciati sulla sabbia e in tempi più moderni trasposta sulla tela.
Oltre che mezzo di espressione creativa, la pittura a punti è profondamente intrecciata con la cultura, la storia, la spiritualità del popolo aborigeno. Si tratta pertanto di un’arte impregnata di sacralità, ricca di significati simbolici, storie e informazioni camuffate proprio tra i puntini.
L’arte aborigena cela infatti più livelli di significato e e il più profondo di essi include conoscenze specifiche e spirituali che solo in pochi detengono.
Questa stessa tecnica, così indecifrabile, a quanto pare serviva a proteggere la conoscenza culturale aborigena dagli estranei o dai non iniziati.
Dot Art: come sperimentarla insieme ai bambini
Se volete far conoscere questa forma d’arte ai bambini, cogliendo l’occasione per insegnare loro le sue origini e il suo significato, ecco alcuni suggerimenti per aiutarli a muovere i primi passi.
- Vi consigliamo di partire da un semplice foglio bianco o colorato disegnandovi sopra la sagoma del soggetto che volete riprodurre.
- Procuratevi uncinetti di legno di varia misura e intingete la base piatta nelle tempere di colori diversi, quindi premetela sul foglio (in modo leggero) per tracciare il corrispondente puntino.
- Riempite tutto il soggetto con diversi colori finché non otterrete un risultato soddisfacente.
Al posto delle tempere potete usare anche i pennarelli.
La tecnica a puntini è spesso utilizzata anche per dipingere i mandala su diversi supporti.
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FONTI: artark
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