Il più antico reperto umano mai scoperto si trova in Molise: è un dente di bambino di cui ora è stato ricostruito il volto
Il più antico reperto umano mai scoperto si trova in Molise: è un dente di bambino di 600.000 anni fa. La scoperta ha segnato la storia dell’archeologia e ora sappiamo anche che volto aveva il nostro piccolo antenato.
Tutto è iniziato nel 2014, quando un team di archeologi dell’Università di Ferrara ritrovò un dentino da latte nel sito molisano La Pineta (prov. Isernia) nel quale da diversi anni l’Ateneo è impegnato in scavi e ricerche archeologiche.
A giugno di quest’anno il ritrovamento, che appartiene all’Homo Heidelbergensis, specie umana europea precedente all’Homo di Neanderthal, ha raggiunto il Museo Nazionale del Paleolitico, sempre in Molise, dove resterà ormai definitivamente.
“Si tratta del più antico reperto di questo tipo: un incisivo superiore di otto millimetri, riconducibile a un bambino di circa cinque anni vissuto oltre 600mila anni fa – spiega Carlo Peretto, che coordina il team di archeologi – e appartenente alla specie dell’Homo Heidelbergensis, europeo precedente l’uomo di Neanderthal ”.
I ricercatori non si sono però poi fermati qui e, all’inizio del 2020, sono riusciti a ricostruire il volto del bambino, attraverso calcoli precisi di ordine morfologico, metrico e statistico, eseguiti sui crani ritrovati sia di bambini che di adulti risalenti ai Neanderthal e all’uomo moderno.
“Con proiezioni morfologiche accurate, siamo riusciti a realizzare una buona approssimazione di quello che era il proprietario del dente ritrovato, tale da poterne realizzare una ricostruzione e stampa tridimensionale” aveva annunciato ancora Peretto.
E ora ecco sia il dente originale che la ricostruzione in 3D iper realistica del nostro antenato, il ‘Bambino paleolitico di Isernia’, in mostra a Isernia per tutti noi.
Imperdibile e unico.
Fonti di riferimento: Università di Ferrara febbraio 2020 / Università di Ferrara giugno 2020
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