Il 25 marzo si celebra il Dantedì, giornata dedicata a Dante. Una mostra evidenzia il rapporto tra del poeta con piante, botanica e medicina
Oggi, 25 marzo si celebra il Dantedì, la giornata dedicata a Dante che quest’anno assume una doppia doppia valenza. Per l’occasione sarà inaugurata “Dante e l’Arte della Medicina”, una mostra che mette in luce un lato del poeta ai più sconosciuto: la sua profonda sensibilità e l’amore verso erbe officinali, piante e fiori che vengono citati più volte nella Divina Commedia.
Proprio il 25 marzo, secondo i dantisti, è iniziato l’indimenticabile viaggio nell’aldilà di Dante che tutti conosciamo letterariamente grazie alla “Divina Commedia”. La giornata quest’anno assume però un valore doppio dato che, proprio oggi, cade il settimo centenario della morte del Sommo Poeta (avvenuta nel 1321). E non si può far altro che celebrare e ricordare le straordinarie opere del poeta fiorentino. In programma vi sono oltre 100 eventi, segnalati sul sito del Ministero della Cultura.
Tra le tantissime proposte dedicate alle innumerevoli sfaccettature della vita e dell’opera del padre della lingua italiana ci vogliamo soffermare su un lato meno noto ai più. La sensibilità e il profondo rispetto di Dante per la natura e i suoi doni, alcuni dei quali possono essere utilizzati anche in campo medico.
Già nella “selva oscura” (Inferno), Dante aveva dedicato alcuni versi alle varie specie di alberi e piante che incontrava, spesso “erbacce! comuni e addirittura infestanti, ma che assumevano comunque un loro ruolo positivo nella più ampia logica e filosofia del poeta. In realtà anche le cantiche successive (Purgatorio e Paradiso) sono disseminate di citazioni botaniche e naturalistiche.
Il 21 marzo, primo giorno di primavera e giornata mondiale della Poesia, il MIC aveva mostrato in anteprima sui social alcune immagini della mostra “Dante e l’arte della Medicina”.
Omaggio a primavera e poesia con i fiori citati nella Divina Commedia: sui social #MiC anteprima della mostra “Dante e l’arte della medicina” della Biblioteca Medica Medica Statale Roma, aprirà nel #Dantedì. https://t.co/GnJUssUP41 / #Primavera2021 #Dante2021 #WorldPoetryDay2021 pic.twitter.com/zLp9cuHk9X
— Ministero della Cultura (@MiC_Italia) March 21, 2021
La mostra aprirà oggi, visitabile su prenotazione in Sala Lettura della Biblioteca Medica Statale di Roma e online sul sito e sui canali social della Biblioteca. Questa permette di esplorare i rapporti che Dante aveva (e che traspaiono dai suoi versi) con botanica e medicina attraverso alcune opere rare scelte dai fondi della Biblioteca.
Un Dante poco conosciuto dicevamo, quello che cita nel Proemio gli Spiriti magni, ossia i Maestri della Medicina, si tratta di medici dell’antichità come Ippocrate, Galeno, Avicenna, Dioscoride e Pedanio che furono fondamentali nella sua formazione filosofica e medica. Ma anche un poeta che conosce molto bene piante officinali, erbe e fiori che compaiono più volte nel corso della Divina Commedia spesso come elementi simbolici dal valore allegorico.
Qualche esempio? Tra le tavole presenti nella mostra troviamo la rosa:
“Ch’i’ ho veduto tutto ’l verno prima /lo prun mostrarsi rigido e feroce; /poscia portar la rosa in su la cima”. Paradiso XIII, 130-138).
“Quivi la rosa in che ‘l verbo divino /carne si fece; quivi son li gigli /al cui odor si prese il buon cammino”. (Paradiso, XXIII, 70-75).
Ma anche la margherita:
“Per entro sé l’etterna margherita /ne ricevette, com’ acqua recepe /raggio di luce permanendo unita”. (Paradiso, II, 34-36)
La viola:
“Come le nostre piante, quando casca /giù la gran luce mischiata con quella /che raggia dietro a la celeste lasca, /turgide fansi, e poi si rinovella /di suo color ciascuna, pria che ‘l sole /giunga li suoi corsier sotto altra stella; /men che di rose e più che di vïole /colore aprendo, s’innovò la pianta, /che prima avea le ramora sì sole”. (Purgatorio, XXXII, 50-60)
Ma sono tantissime altre le piante che figurano nel Poema: mirto, ulivo, giglio, fico, melo, ortica, gramigna, pepe, alloro, ecc.
Oggi in occasione del Dantedì, in una vera e propria staffetta medico-letteraria, studenti ed ex studenti della Biblioteca Medica Statale di Roma, attuali e futuri medici, infermieri, ostetriche e professionisti della salute, leggono i versi più importanti di Dante relativi proprio a figure, piante, malattie e in generale accostabili all’arte medica.
Fonte: Beni Culturali
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