Crude Awakening: la marea nera del Golfo del Messico vista con gli occhi di un’artista

Da tre mesi assistiamo alla marea nera nel Golfo del Messico, tra tentativi di fermare la perdita, cifre e bilanci sempre più allarmanti. Un evento drammatico per l’ambiente e per gli ecosistemi locali e brutto colpo per l’economia della regione, con danni alla pesca e al turismo. Ma anche una “fonte di ispirazione” per la sensibilità di alcuni artisti, che hanno recepito e interpretato in modo soggettivo e unico l’incidente della ormai tristemente famosa Deepwater Horizon. Tra questi artisti troviamo anche la fotografa americana Jane Fulton Alt,

Da tre mesi assistiamo alla marea nera nel Golfo del Messico, tra , cifre e bilanci sempre più allarmanti. Un evento drammatico per l’ambiente e per gli ecosistemi locali e brutto colpo per l’economia della regione, con danni alla pesca e al turismo. Ma anche una “fonte di ispirazione” per la sensibilità di alcuni artisti, che hanno recepito e interpretato in modo soggettivo e unico l’incidente della ormai tristemente famosa Deepwater Horizon.

 

Tra questi artisti troviamo anche la fotografa americana Jane Fulton Alt, da anni impegnata nel ritrarre e interpretare eventi e situazioni che, nel bene e nel male, incidono sull’ambiente e sull’esistenza delle persone, cambiandola radicalmente: è il caso dell’uragano Katrina, che nel 2005 distrusse New Orleans, e che è diventato il protagonista assoluto di una serie fotografica di grandissimo impatto emotivo.

Da Katrina al disastro del Golfo del Messico, quindi, per testimoniare lo sconcerto e l’angoscia di un artista di fronte ad una catastrofe umana e ambientale. Nasce così Crude Awakening, dove “crude” sta per “rozzo”, “volgare”, ma anche per “greggio”, a creare un gioco di parole di particolare impatto. Nella serie fotografica, delle persone di tutte le età – singoli, coppie, famiglie, gruppi… – sono ritratte su spiaggia, in costume e sporche di petrolio. L’ambientazione e le espressioni del volto trasmettono una profonda solitudine e un profondo smarrimento: un modo per sottolineare l’impotenza con cui assistiamo a disastri e catastrofi. Ma anche un invito a reagire e a rimediare, a fare ciascuno la propria parte.

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Vivendo sulle sponde del Lago Michigan, – dichiara la Fulton Alt sul suo sito internet – sono profondamente consapevole delle proporzioni disastrose della perdita di petrolio che si è verificata nel Golfo del Messico, e delle sue conseguenza su ogni forma di vita (…). Questa catastrofe naturale, sociale ed economica porta alla nostra attenzione un problema ancora maggiore, fonte di indicibili sofferenza: lo sfruttamento indiscriminato delle risorse della Terra. Ne siamo tutti responsabili, perché abbiamo stili di vita insostenibili dal punto di vista energetico. Per questo, dobbiamo farci carico della soluzione, e lavorare insieme per proteggere gli equilibri della vita sulla Terra.”

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Affinché un disastro ambientale possa diventare occasione di riflessione e di impegno.

Lisa Vagnozzi

Guarda la Galleria fotografica sul sito di Jane Fulton Alt

La serie fotografica Crude Awakening è anche su You Tube:

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