Il dramma neorealista del regista maltese Alex Camilleri ha trionfato alla seconda edizione di Cinema In Verde. Il film è stato elogiato dalla giuria per la sua autenticità e la sua capacità di raccontare una storia universale di lotta e resilienza
La seconda edizione di Cinema In Verde, il festival internazionale di cinema ambientale a Roma, si è conclusa ieri sera all’Orto Botanico con l’assegnazione del prestigioso Ginkgo d’Oro al film maltese Luzzu, diretto dal regista Alex Camilleri.
Opera prima di Camilleri, Luzzu è un dramma neorealista ambientato nel mondo in crisi della pesca tradizionale maltese. La pellicola ha conquistato la giuria presieduta da Paolo Virzì, e composta dall’attore Lino Guanciale, dalla giornalista Laura Delli Colli, dall’influencer Sofia Pasotto e dall’ambientalista Rossella Muroni, per la sua “autenticità, la forza delle interpretazioni e la capacità di raccontare una storia universale di lotta e resilienza”.
Girato nel 2021, circa 95 minuti la durata, Luzzu segue la storia di Jesmark, un giovane pescatore che si trova a dover affrontare la dura realtà della pesca moderna, tra scarsità di materia prima e concorrenza spietata.
Costretto a scegliere tra la tradizione di famiglia e la necessità di provvedere alla sua famiglia, Jesmark si ritrova coinvolto in un mondo sommerso dalla pesca illegale. Un mondo liquido in cui cui la sua luzzu, tipica imbarcazione maltese colorata di rosso, giallo, blu e verde acqua, cerca disperatamente di restare a galla.
Il regista Alex Camilleri ha saputo catturare l’essenza della vita dei pescatori maltesi, con le loro tradizioni millenarie e la loro profonda connessione con il mare. Ma il film è anche un grido di allarme sull’esaurimento delle risorse marine e sull’impatto della pesca industriale sull’ecosistema.
“Luzzu è un film che ci tocca nel profondo”, ha dichiarato Paolo Virzì durante la cerimonia di premiazione. “È una storia di resistenza e di dignità, ma anche un monito sull’importanza di preservare il nostro mare e le sue risorse”.
Paolo Virzì. Virzì ha letto la motivazione che ha spinto la giuria a premiare Luzzu, descrivendolo come:
un ritratto commovente, autentico, con interpreti convincenti, umili, veri, un mondo di subalterni descritto con rigore e con passione che fa pensare ai capolavori del Neorealismo italiano, ai racconti proletari di Ken Loach, al realismo contemporaneo dei fratelli Dardenne. Il risultato è un film veramente emozionante che ci auspichiamo possa circolare nelle sale italiane. Noi siamo onorati di premiarlo questa sera.
Luzzu è un film che vi invita a riflettere sul nostro rapporto con il mare e sulla necessità di proteggere questo ecosistema fragile e prezioso.
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