100 anni fa veniva alla luce la tomba di Tutankhamon, una delle scoperte più belle del XX secolo

Sono passati 100 anni da quando fu portata alla luce, per mano di Howard Carter, la straordinaria tomba nella Valle dei Re di Tutankhamon, dopo più di 3mila anni di riposo indisturbato. Ad oggi, la tomba dell’antico re egiziano a Luxor rimane una delle scoperte più famose dell’archeologia moderna

Era esattamente oggi, 4 novembre, ma di un secolo fa, quando una equipe di archeologi guidati dal britannico Howard Carter trovò l’ingresso di una camera funeraria.

Catalogata con il codice alfanumerico KV62, era la sepoltura di Tutankhamon, il giovane faraone della XVIII dinastia che salì al trono ad appena 9 anni e morì all’età di 18. Ad oggi uno dei tesori più preziosi al mondo.

Si tratta, di fatti, di una delle poche sepolture (il complesso tombale è un ipogeo a circa otto metri di profondità) ritrovate praticamente intatte, con tutto il suo immenso tesoro.

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La storia

Dopo anni di ricerche, l’egittologo britannico Carter si imbattè in una scalinata di 16 gradini cosparsa di macerie e portò alla luce la camera funeraria quasi intatta di Tutankhamon, che era rimasta nascosta al mondo per più di 3mila anni.

Finanziato da Lord Carnarvon, quello nella Valle dei Re è considerato tutt’oggi uno dei più grandi ritrovamenti archeologici del 20° secolo.

Ma se non fosse stato per la scoperta della sua splendida camera funeraria, lo stesso faraone Tutankhamon (1341-1323 a.C. circa) non sarebbe oggi sinonimo di ricchezza e magnificenza. Pare, infatti, che il regno del faraone fanciullo non sia stato particolarmente incisivo, anzi. Quando salì al trono praticamente bambino, il regno versava in un profondo caos provocato dalla decisione di suo padre, Akhenaton, di far passare l’Egitto dalla tradizionale religione politeista a un culto monoteista.

Nel 1922 la scoperta dell’archeologo fu annunciata con tanto di titoloni a caratteri cubitali sui giornali di tutto il mondo. Come mai? A lasciare a bocca aperta non fu tanto la mummia del faraone, quanto la ricchezza dei doni sepolti con il defunto che Carter descrisse come “una strana e meravigliosa miscela di oggetti straordinari e bellissimi”.

La maschera funeraria del faraone, contenente più di 9 chili d’oro, è il reperto più prezioso e senza dubbio il più emblematico. Tra tutti gli altri oggetti sepolti con il faraone per garantirne forza, ricchezza e sussistenza durante la vita ultraterrena sono compresi un mantello in pelle di leopardo, quattro tavoli da gioco, sei carri, trenta giare di vino e 46 archi da frecce. Carter dedicò quasi dieci anni alla catalogazione di ben 5.398 suppellettili sepolcrali.

Sulla morte improvvisa del faraone bambino ci sono state parecchie ipotesi, ma ancora oggi le cause restano un mistero.

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Fonte: National Geographic

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