L'artista brasiliano Mundano ha realizzato un murales utilizzando la cenere degli incendi che hanno distrutto la Foresta Amazzonica.
L’artista brasiliano Mundano ha utilizzato la cenere degli incendi che hanno devastato l’Amazzonia per creare un murale.
L’enorme figura di un pompiere spicca tra gli enormi palazzi di San Paolo: è l’ultima opera di Mundano, che rappresenta la Foresta Amazzonica distrutta, tra fiamme e animali morti. Il disegno è stato realizzato utilizzando la cenere degli incendi che hanno distrutto il polmone verde del mondo.
L’artista ha percorso più di 10.000 km (6.200 miglia) attraverso il Brasile a giugno e luglio, raccogliendo ceneri dalla foresta pluviale. Ha anche incontrato vigili del fuoco e volontari per ascoltare le loro storie.
Sto usando le prove del crimine. L’intero dipinto è stato creato con le ceneri della foresta: è la foresta trasformata in polvere, ciò che è rimasto dopo gli incendi. Ho attraversato il Pantanal, il Cerrado, la Foresta Atlantica, per vedere con i miei occhi (la distruzione degli incendi), per sentire quella tristezza e, soprattutto, raccogliere le ceneri.
ha dichiarato Mundano.
Questo murale fa parte di un progetto multimediale che combina arte e attivismo – “artivismo” – per denunciare la distruzione dell’ambiente del Brasile. Nell’agosto 2021, i satelliti hanno registrato 28.060 incendi nell’Amazzonia brasiliana.
Gli uomini e le donne delle caverne realizzavano pitture rupestri con il carbone. Torno a questa tecnica, ma sto usando le prove del crimine. In questo modo faccio arte, che è ‘artivismo’, arte impegnata per una causa. Questa cultura del fuoco si fermi, ci sta portando all’autodistruzione. Stiamo distruggendo la natura e noi siamo natura. Credo che stiamo portando avanti un processo di autodistruzione. Questo murale è una protesta, un grido di aiuto.
ha commentato l’artista.
L’ultimo report dell’organizzazione non governativa Imazon, che si occupa di monitorare lo stato di salute della foresta, evidenzia una situazione gravissima. In un arco di tempo che va dall’agosto 2020 al luglio 2021, sono stati disboscati 10.476 km2; in un solo un anno il tasso di deforestazione dell’80%.
L’Amazzonia è la più grande foresta pluviale del mondo ed è vista come uno dei baluardi in grado di contrastare il cambiamento climatico, in virtù dell’enorme quantità di anidride carbonica che è in grado di assorbire. Tuttavia, recenti ricerche mettono in dubbio l’efficienza di questo straordinario polmone verde, depredato dalle continue azioni di disboscamento.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Leggi anche: