La Biennale Cartasia di Lucca è tornata: al via nuove esposizioni fino al 29 settembre. Si celebrano i 20 anni dalla prima edizione.
Indice
La Biennale di Lucca Cartasia ritorna quest’anno per celebrare i vent’anni dalla sua prima edizione, e porta con sé installazioni d’arte su carta nelle strade della storica città toscana: fino al 29 settembre, la manifestazione trasformerà Lucca in un museo a cielo aperto, offrendo al pubblico un’occasione unica per riflettere sull’arte, la sostenibilità e la tecnologia attraverso il linguaggio universale della carta.
Due esposizioni, un unico tema: la carta
La Biennale di Cartasia si sviluppa attraverso due esposizioni principali: la prima è un’esposizione interna, situata nelle stanze recentemente rinnovate del Palazzo Guinigi, accessibile al pubblico, mentre la seconda è esterna, composta da sette installazioni di carta e cartone, sparse per il centro storico di Lucca.
Un percorso di arte e riflessione
Il percorso artistico inizia in piazza San Michele con “Mondo capovolto”, un’opera dell’americano Michael Stutz che rappresenta un mondo dominato dalla tecnologia e invita a riflettere sulle sue conseguenze. A Porta San Gervasio, troviamo invece “Datamorphosis” dell’artista polacca Katarzyna Łyszkowska, un’opera che esplora il confine tra reale e digitale, sollevando interrogativi su come la tecnologia stia trasformando la nostra percezione del mondo.
In piazza San Francesco, l’artista brasiliana Rosane Viegas presenta “Sogno”, un’opera che incoraggia a immaginare e progettare il presente per modellare un futuro migliore. In piazza San Frediano, il duo XL Do Studio Neps con “La rivolta del mondo selvaggio” lancia un monito contro lo sfruttamento delle risorse naturali e invita al rispetto e alla protezione degli animali.
Il viaggio dell’uomo attraverso il tempo e lo spazio
Presso il Mercato del Carmine, Alex Lidagovsky e Dasha presentano “Volo di rondine”, un’installazione che vuole essere metafora del viaggio dell’uomo attraverso il tempo, visto come un movimento continuo, contraddisitno da una continua ed incessante ricerca di qualcosa. Proseguendo verso Palazzo Guinigi, nel giardino si trova “Il salto del desiderio: la ricerca dello scoiattolo”, opera realizzata dall’artista francese Joanatan Bessaci rappresentante uno scoiattolo colorato di cartone intento in un balzo, simbolo del desiderio e della ricerca.
Nella parte al di sotto del loggiato del Palazzo Guinigi, l’artista italiana Chantal Maiorano presenta “Giano”, ispirato al mito del dio bifronte, un’opera che spinge alla riflessione sulla tematica dell’indentita, intesa sia come concetto personale che collettivo.
La visita termina al secondo e al terzo piano del palazzo, dove si trova l’esposizione interna di LuBiCa, che raccoglie 200 opere realizzate da oltre 40 artisti internazionali.
Paper art: un’arte antica con un futuro luminoso
La paper art, o arte della carta, è una forma artistica che utilizza la carta come principale materiale per creare opere ed installazioni.
Ha radici che si perdono nel tempo, risalendo ai tempi della Cina antica, dove la carta fu inventata durante la dinastia Han. Nel corso dei secoli, la carta è stata utilizzata per una varietà di scopi artistici, dai libri illustrati ai delicati ritagli cinesi chiamati jianzhi.
In epoca contemporanea, la paper art ha conosciuto una rinascita per via di ottime caratteristiche quali versatilità e sostenibilità: gli artisti moderni utilizzano tecniche come il quilling, l’origami, ed il papercutting per creare opere straordinarie che spaziano tra delicate sculture tridimensionali ed intricate composizioni bidimensionali.
La carta può essere piegata, tagliata, incollata e modellata, per un ventaglio di possibilità creative pressoché infinito, fattispecie che l’ha resa un’opzione molto apprezzata tra gli artisti in cerca di nuove forme espressive e di sperimentazione.
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