Già, perché non c’è scuola che tenga. Fare il genitore, oggi come mille anni fa, ha un serie infinita di sfaccettature, comporta un considerevole numero di dubbi, trascina con sé un baule grosso così di “se” e di “ma”. E ti trasforma in un autentico supereroe.
Già, perché non c’è scuola che tenga. Fare il genitore, oggi come mille anni fa, ha un serie infinita di sfaccettature, comporta un considerevole numero di dubbi, trascina con sé un baule grosso così di “se” e di “ma”. E ti trasforma in un autentico supereroe.
Perché, se è bello e complesso, se è gratificante e mette ansia allo stesso tempo e se ci vuole spesso (leggi sempre) un manuale di istruzioni, essere genitori potrebbe risultare un po’ più complicato, soprattutto perché nel tessere la tela si aggiungono anche determinate convinzioni, credo e valori. Ovvio, quelli ci sono sempre e sempre devono essere trasmessi ai figli, ma quando pensare e agire “imprescindibilmente” mette di fronte a delle difficoltà oggettive, potrà nascere spontanea e implacabile la domanda: “Sto facendo le scelte più corrette?”.
La risposta, ahimè, non arriverà mai. Ed è un po’ la situazione in cui si trova Ben, il protagonista del film – “Captain Fantastic” di Matt Ross, di cui siamo mediapartner – che fa della sua vita e di quella dei suoi figli una autentica avventura.
Ben, interpretato da Viggo Mortensen, isolato dal mondo nelle foreste del Pacifico nord-occidentale, vive con la moglie e i loro sei figli e cerca di crescere i ragazzi in quello che crede essere il migliore dei modi, facendoli vivere a stretto contatto con la natura e con le cose più elementari.
Quando una tragedia colpisce la famiglia, però, tutti sono costretti a lasciare quella vita e tutti, compreso Ben, devono affrontare il mondo reale, fatto di cose che i suoi figli nemmeno conoscono.
Il padre aveva scelto per loro, aveva scelto di tenerli lontano dalla materialità, dalla corruzione, dall’inquinamento, dalle città grosse e brutte. Lo aveva fatto intessendo una tela tutta sua, vivendo la sua genitorialità come una pura missione, ma un viaggio nel mondo esterno metterà in dubbio la sua idea di cosa significa essere un genitore e tutto ciò che ha insegnato ai suoi figli.
Eccolo lì, allora, il punto: essere genitori è una grande avventura, difficile più di quanto si pensi. È giusto crescere i figli nella convinzione che un altro mondo è possibile, educarli al rispetto della natura, ma, forse, nel caso del protagonista del film, è sempre meglio non dimenticarsi di come il mondo giri veramente.
Cosa possiamo fare, allora, perché i nostri figli seguano i principi green che più ci stanno a cuore senza troppi scombussolamenti? Cominciamo dalle cose più semplici; tutto il resto verrà solo e soltanto dalle loro scelte:
1. Fornite loro del cibo fresco e sano, insegnate loro la stagionalità dei prodotti e il valore degli alimenti più semplici
2. Vestiteli con tessuti biologici e non trattati e scegliete giocattoli in materiale naturale
3. Per la loro igiene preferite solo prodotti delicati e naturali
4. Fate gite fuori porta e nel verde appena possibile
5. Date l’esempio e tenete presente che, come sosteneva Montessori, il bimbo è una “mente assorbente”, per cui è bene anche tenerlo lontano da ambienti con una cattiva energia e da persone che litigano, giudicano, si lamentano e pensano solo al peggio.
Non dimenticate, poi, di fare in modo che non abbiano timore di conoscersi e di ascoltarsi, perché conoscano e ascoltino anche gli altri, di afferrare le loro paure e di farne una forza , senza mai giudicarli. Spronateli a trovare il loro talento e ad avere fiducia in sé e nella vita. È proprio da qui che parte la vostra e la loro avventura: una famiglia unita che tenga conto della personalità del singolo è la cosa più importante per crescere individui migliori.
Guarda il trailer del film: