Cappuccetto Blu: la fiaba che insegna alle bambine ad avere coraggio

“La strana storia di Cappuccetto Blu”, di Guia Risari, è la nuova fiaba di Cappuccetto rosso che si spoglia del suo storico mantello e ne indossa uno blu.

Niente sottomissione né gridolini da bimbe impaurite e il lupo c’è ma non è feroce, anzi con lui si può stabilire un forte legame d’amicizia. È “La strana storia di Cappuccetto Blu”, della scrittrice dell’infanzia Guia Risari, la nuova fiaba di Cappuccetto rosso che si spoglia del suo storico mantello, quello affibbiatole per secoli da Perrault ai Fratelli Grimm, e ne indossa uno blu, simbolo di coraggio e determinazione.

Con le illustrazioni di Clémence Pollet ed edito da Settenove, è u meraviglioso albo illustrato, una fiaba in cui la protagonista non è più tanto docile né sembra sprovveduta e il lupo non incute più timore, anzi.

Con lui, Cappuccetto, dotata oramai di giudizio, senso dell’indipendenza e capacità di autodeterminazione, si dimostra una bambina intraprendente e coraggiosa e anche con le sue precise opinioni: la nonna ha solo da lagnarsi ed è noiosa e i lupi vogliono fare i cattivelli ma poi “basta dirgliene quattro e stupirli con qualche storia e diventano buoni buoni”.

Una versione moderna e sorprendente della celebre fiaba, in cui niente è come sembra. Cappuccetto non è docile, né si lascia impressionare. La mantellina non è rossa, ma blu. La fitta foresta non è così minacciosa (né foresta). Il lupo non è così diabolico, né feroce. Ma, soprattutto, le storie sono un cammino che porta all’amicizia”, si legge sulla quarta di copertina.

cappuccetto blu copertina

©Settenove

cappuccetto blu quarta

©Settenove

Sono partita da Cappuccetto Rosso perché è forse la fiaba sulla emancipazione femminile più universale e diffusa al mondo – dice la Risari a Il Messaggero. Ho scelto di dare alla mia versione una sfumatura irriverente e surreale e di restituire alla protagonista della storia quell’indipendenza di giudizio e quella capacità di autodeterminazione che conferiscono alla fiaba il suo senso originario. Cappuccetto non è altro che una storia sulla crescita femminile, sul saper affrontare i pericoli e servirsi del proprio ingegno”.

Una nuova storia, quindi, in cui Cappuccetto è una ragazzina temeraria e per niente remissiva che non si lascia divorare, ma sfida il lupo a un gioco speciale in cui sono menzionate le più belle storie del mondo.
Morale? Le bimbe hanno la capacità di scegliere e imparare di chi fidarsi e di chi no e tirarsi fuori dagli impicci con un po’ di praticità, senso logico e sicurezza nelle proprie possibilità.

Tra gli altri libri di Guia Risari citiamo: Jean Améry. Il risentimento come morale sul risentimento nella filosofia occidentale (Franco Angeli 2002), vincitore di cinque premi letterari, L’alfabeto dimezzato. Storie di coccodrilli scottati e scimpanzé in piscina (Beisler, 2007), Il cavaliere che pestò la coda al drago (EDT-Giralangolo, 2008), Gli occhiali fantastici (Franco Cosimo Panini, 2010), Il Decamerino (Mondadori, 2015), La porta di Anne (Mondadori, 2016), Il viaggio di Lea (Einaudi Ragazzi, 2016) e La stella che non brilla, la Shoah raccontata ai bambini (Gribaudo 2019).

Fonti: Settenove / Il Messaggero

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