Caorle, capitale della Street Art: al via la mostra con opere iconiche di Basquiat, Haring e Banksy

La cittadina di Caorle capitale della Street Art: scopriamo la mostra dedicata ai maggiori esponenti dell'ambiente dei graffiti, con 92 opere provenienti da tutto il mondo.

Caorle, comune sulla costa veneziana, si trasforma temporaneamente nella capitale della street art con la mostra “Basquiat, Haring, Banksy: the international and mysterious world of Street Art“.

Allestita al Centro Culturale «A. Bafile» e curata da Matteo Vanzan, l’esposizione offre un’ottima occasione per conoscere meglio l’indomabile sottocultura della street art, attraverso 92 opere provenienti da Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti.

La mostra è iniziata il 10 maggio e proseguirà fino al primo settembre 2024.

Com’è strutturata la mostra

L’esposizione prende avvio con un’opera iconica: “New York City Subway” di Taki 183, un pioniere della street art con un pezzo che segna l’inizio di un viaggio che esplora le radici profonde del graffitismo, nato a New York alla fine degli anni Sessanta, dove ragazzi spesso minorenni iniziarono a marcare il territorio urbano con i loro pseudonimi seguiti da numeri che indicavano le strade di provenienza, dando vita a una nuova forma di espressione.

Il curatore Matteo Vanzan descrive il graffitismo come una sorta di forma espressiva animata da una certa urgenza, nata dalla necessità di affermarsi in un mondo che raramente riconosceva artisti non istituzionalizzati. Tale bisogno trovò sfogo attraverso i vagoni metropolitani, un mezzo popolare per diffondere messaggi universali: chiunque usasse la metropolitana a New York non avrebbe potuto evitare di notare queste firme colorate.

La mostra di Caorle include una vasta gamma di lavori su tela, legno, carta, serigrafie firmate, poster e memorabilia di artisti leggendari come Banksy, Jean-Michel Basquiat, Delta 2, Keith Haring e molti altri.

L’Influenza dei media

La street art cominciò a entrare nell’immaginario collettivo grazie a un articolo storico del New York Times intitolato “Taki 183 Spawns Pen Pals”, pubblicato il 21 luglio 1971. Questo articolo portò l’anonimo artista Taki 183 alla ribalta, rendendolo una leggenda e il padre del graffitismo internazionale. L’esposizione a Caorle rende omaggio a questo momento cruciale, mostrando come la street art abbia saputo sviluppare un linguaggio nuovo e alternativo, indipendente dai codici culturali mainstream ma destinato a influenzarli profondamente.

Opere iconiche in mostra

Tra le opere in mostra, spiccano quelle dei fondatori del movimento street art di New York. La “Multi Tag” di Seen e “Untitled” di Delta 2 sono esempi perfetti di come questi artisti abbiano trasformato semplici spray su tela in potenti dichiarazioni artistiche. Delta 2, ad esempio, rappresenta uno specchietto retrovisore di un’auto, un simbolo pop che richiama l’influenza della Pop Art di Andy Warhol.

Warhol stesso è stato un sostenitore di Basquiat, uno degli artisti più celebri della mostra, i cui lavori mescolano stili e tecniche e spesso includono testi e parole che hanno una risonanza storica profonda.

Keith Haring e i messaggi di pace

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@pixabay

Un altro personaggio chiave rappresentato in mostra è Keith Haring. La sua opera “Dance on the Lower East Side” è un tributo al quartiere che ha giocato un ruolo centrale nella diffusione della street art negli anni ’80. L’acrilico su tela di Haring raffigura figure danzanti che trasmettono messaggi di pace e fratellanza, elementi fondamentali dell’urban art. Haring è noto per aver portato la street art dalle strade alle gallerie, senza perdere il suo spirito ribelle ed anticonformista.

Banksy e la critica sociale

Banksy, il celebre artista inglese dalla misteriosa identità, è anch’esso protagonista della mostra. Le sue opere, come “Tesco Value Tomato Soup Cans”, esposte a Caorle, sono note per la loro capacità di sensibilizzare il pubblico su temi come i cambiamenti climatici, le disuguaglianze sociali e i diritti dei migranti. Banksy è riuscito a mantenere vivo l’interesse per il graffitismo, anche dopo la morte prematura di Basquiat e Hearing, continuando a sfidare le convenzioni e l’intero sistema attraverso l’arte.

JR e la memoria storica

Tra gli artisti contemporanei, JR è rappresentato con “Los surcos de la ciudad”, un collage su porta di legno che racconta le sofferenze della guerra civile spagnola attraverso i volti segnati degli abitanti di Cartagena. Questa opera dimostra come la street art possa essere un potente mezzo per preservare e trasmettere la memoria storica, affrontando tematiche universali tramite un linguaggio visivo immediato e coinvolgente.

La Street Art oggi

La mostra al Centro Culturale «A. Bafile» di Caorle non si limita a celebrare le icone della street art del passato, ma include anche opere di artisti contemporanei che continuano a innovare e a espandere i confini di questa forma d’arte.
Tra questi, possiamo citare Mr. Brainwash, Nasty, Obey, Vhils e molti altri, che attraverso diverse tecniche e stili, dal calligrafico all’astrazione e al figurativo, contribuiscono a mantenere attiva e viva più che mai la scena della street art mondiale.

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