Esce oggi la versione integrale dell'album "Freemotion", l'album di Nathalie (vincitrice di X Factor 4), frutto di tre anni di registrazioni all’interno di un camper completamente green, alimentato da pannelli solari
Indice
Nathalie, cantante vincitrice di X Factor nel 2010 e in gara tra i big al Festival di Sanremo 2011, è tornata con un nuovo album “diffuso”: Freemotion. Si tratta di un progetto discografico all’insegna della libertà e, anche, dell’ecosostenibilità.
Il disco, infatti, oltre ad essere autoprodotto è il risultato di tre anni passati ad incidere i singoli che fanno parte della tracklist a bordo del suo camper, chiamato “camper diem”. Il mezzo è stato trasformato in uno studio di registrazione ecosostenibile green alimentato da pannelli solari.
Come ha realizzato uno studio di registrazione green
Grazie al suo motorhome, Nathalie ha avuto la possibilità di registrare ogni giorno in un posto diverso e con un panorama e un paesaggio differente, in piena libertà ovunque lo volesse. Una scelta consapevole, un vero e proprio stile di vita green che le permette di fare le sue canzoni all’aria aperta, ma anche all’interno seppur sempre con i rumori e i suoni della natura che la accompagnano.
Ma è davvero fattibile far diventare un camper uno studio di registrazione ecosostenibile? I dubbi, vedendo il motorhome di Nathalie dotato solamente di un pannello solare, ci sono venuti. Tuttavia la cantante ci ha rassicurato personalmente: tutto si può fare, bastano alcune accortezze.
Le sessioni sono state fatte di giorno nelle ore di massima luce per sfruttare al massimo il sole, facendo delle pause per permettere alla batteria servizi del camper di ricaricarsi. Inoltre è stato necessario usare emulatori di amplificatori e non amplificatori veri e propri che avrebbero consumato eccessiva energia.
Il sogno di un live ecosostenibile
Insomma, la sua idea – seppur con qualche difficoltà – è qualcosa di singolare che va al di fuori delle mode del momento, ma che ci ricorda l’importanza di cercare fonti di energia alternativa a quelle classiche. Un approccio che Nathalie ha imparato dal nonno in Africa che già quando lei era piccola sfruttava il calore e l’energia del sole per cuocere i cibi e aveva un sistema di riscaldamento dell’acqua che si serviva anch’esso l’energia del sole.
L’attenzione nei confronti della natura è dunque da sempre al centro della vita di Nathalie che ha un sogno: fare un live in una location immersa appunto nella natura, completamente green e alimentata da energia solare. L’artista spera prima o poi di potersi esibire in un posto in cui entrare con rispetto in punta di piedi, usando l’amplificazione naturale dei luoghi e alcune tecniche che sta scoprendo nel corso del suo viaggio in musica.
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Un album diffuso, a tappe
Il primo singolo estratto da Freemotion è Una canzone per noi / A song for Us, uscito lo scorso maggio in una doppia versione sia in italiano che in inglese. Il brano è un inno all’umanità, un pezzo che parla finalmente della ritrovata libertà di stare insieme dopo un periodo di difficoltà come quello che abbiamo trascorso.
L’album, che nasce anche grazie ad un crowdfunding che ha visto la partecipazione dei fan di Nathalie, ha un’altra particolarità: si tratta di un disco, come dicevamo prima, “diffuso”. Prendendo il termine dal mondo alberghiero degli hotel diffusi, è un progetto a tappe.
Freemotion si apre con “Arcobaleno”, un brano che parla di viaggio, scritto appena partita in camper, in fuga dalla frenesia della città. Con l’arpeggio di guitalele nasce invece “Una canzone per noi”, un inno all’umanità, semplice e immediato, in un mondo di suoni acustici e naturali, con un’orchestra di cicale. Anche nel brano musicale successivo, “Lonely God”, che ci regala atmosfere western e sound blues rock, offrendoci una riflessione ironica sull’imperfezione dell’umanità e su un dio solitario venuto sulla Terra per cercare compagnia.
L’album prosegue in maniera inaspettata con “Hamsters”, una metafora dell’essere umano-ingranaggio in un sistema che lo allontana dalla propria natura più autentica e dal mondo naturale. Una presa di consapevolezza importante, seguita da “Limbo”, brano che segna un vero e proprio momento di passaggio nel disco, dal vivere quotidiano meccanico e innaturale alla presa di coscienza di un cambiamento possibile.
Invece, in “I just wanna be free”, canzone cupa e liberatoria, la voglia di libertà di trasforma in qualcosa di concreto: la rabbia diventa consapevolezza e rivendicazione della propria libertà di scelta e autodeterminazione.
Troviamo poi “Respirando”, canzone dedicata all’atto fondamentale della nostra esistenza, mentre con “Illusion” cade l’illusione del superfluo, del fittizio che ci allontana dalla verità. Espressione di questa verità interiore è Il Potere Sentire, brano evocativo in cui la sensibilità, la delicatezza, l’empatia, il “sentire”, diventano finalmente un “potere”.
Il viaggio di Freemotion termina con “Your dreams of love”, una ninna-nanna intima, registrata fra gli alberi del bosco con i suoni di Madre Natura.
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