Dipingere la figura umana sui ghiacci che si stanno sciogliendo come monito contro i cambiamenti climatici: è questo il senso di A'o 'Ana (L'avvertimento), la serie di opere realizzata dall'artista hawaiano globetrotter Sean Yoro, meglio noto come Hula, per mostrare al mondo quanto sia urgente intervenire, arrestando un processo che mette a rischio la sopravvivenza stessa di milioni di persone.
Dipingere la figura umana sui ghiacci che si stanno sciogliendo come monito contro i cambiamenti climatici: è questo il senso di A’o ‘Ana (L’avvertimento), la serie di opere realizzata dall’artista hawaiano globetrotter Sean Yoro, meglio noto come Hula, per mostrare al mondo quanto sia urgente intervenire, arrestando un processo che mette a rischio la sopravvivenza stessa di milioni di persone.
Hula è un artista specializzato nella realizzazione di grandi murales che integrano e fondono la figura umana nelo spazio circostante, sia esso urbano o naturale. Nel caso di A’o ‘Ana, realizzata nel corso di un viaggio al nord, una mano e un volto di donna sono stati dipinti con colori ad olio su delle lastre acriliche montate sulle pareti di due iceberg, che si erano appena staccati da un grande agglomerato di ghiaccio.
La mano sembra tesa, quasi a cercare aiuto, mentre il volto è semisommerso dalle acque: un modo per mostrare la minaccia costituita dai cambiamenti climatici, che spesso fatichiamo a percepire ma che è già realtà per milioni di esseri umani che abitano in regioni geografiche più esposte.
“(Si tratta di, ndr) una serie di dipinti murali realizzati su alcuni dei pezzi di ghiaccio che si erano appena staccati da un vicino ghiacciaio.” – scrive l’artista sul suo sito – “Nel breve tempo che ho trascorso lì, ho visto con i miei occhi quanto il tasso di scioglimento sia estremo, e mentre dipingevo, era costante, in sottofondo, il rumore del ghiaccio che si rompe. Nel giro di poche settimane, questi murales saranno svaniti per sempre, ma spero che infondano in coloro che li trovano un senso di urgenza, in quanto rappresentano quelle milioni di persone che hanno bisogno del nostro aiuto, perché sono già colpite dall’innalzamento del livello dei mari dovuto ai cambiamenti climatici.”
Le sue opere sono, per loro stessa natura, effimere: un modo per mostrare il destino che attende tutti i ghicci del nord, e non solo, se non ci sbrigheremo a trovare soluzioni efficaci al problema dei cambiamenti climatici. Un avvertimento che non possiamo non fare nostro, proprio mentre alla Cop21 di Parigi, giunta ormai alle battute finali, si continua a trattare per il raggiugimento di un accordo vincolante.
Lisa Vagnozzi
Photo Credits: Hula
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