‘Per due che come noi’ di Brunori sas, l’inno all’amore che diventa grande senza invecchiare

Brunori Sas, nel suo nuovo singolo "Per due che come noi", racconta un amore solido, adulto, consolidato: ecco cosa ci insegna il brano del cantautore.

Amori che iniziano, che finiscono, che si perdono, che restano, che fanno soffrire. Amori che si cercano, che si trovano, che si pentono, che si aspettano, che non conoscono alternative. Amori straordinari, improvvisi, violenti, passeggeri, diversi. L’amore, in tutte le sue declinazioni, specie quelle più sensazionali e struggenti, è il tema più inflazionato della canzone italiana e non.

I nostri cantautori hanno sempre indagato il sentimento dell’amore e ne hanno tracciato un’immagine potente e disarmante, intensa e totalizzante. Qualcuno racconta di quando inizia, qualcun altro di quando volge al termine; c’è chi ne indaga i tormenti e chi le aspettative, chi la tenacia, chi – invece – la fatica.

Brunori Sas, al secolo Dario Brunori, cantautore cosentino, classe 1977, ha scelto di raccontare l’amore di due che non fanno i conti con i primi affanni, con il timore dell’inizio o la paura dell’incerto. In Per due che come noi, secondo brano estratto da Cip!, la sua ultima fatica discografica, parla di una coppia adulta, consolidata, consapevole. Parla dell’amore dopo vent’anni, imperfetto, tenero, faticoso, ma per niente stanco.

Significato di Per due che come noi

Una canzone d’amore, ecco cos’è Per due che come noi, ma il sentimento che racconta è senza struggimenti né fughe, senza vincitori né vinti. Non parla (soltanto) di un grande amore, ma di un amore che è diventato grande senza essere invecchiato, senza essere sfiorito al primo tempo avverso, e lo fa con schiettezza e senza alcuna retorica. Non è una storia straordinaria, quella che racconta Brunori Sas, ma matura, perché fatta di impegno, costanza, coscienza. Una storia qualunque, che non pretende d’essere più di quello che è, vale a dire un sentimento solido, che sa ridere di sé, delle proprie imperfezioni, dei propri limiti.

È proprio di limiti che parla Brunori, della paura – invalidante, per chi si conosce appena – che porta a non saper rinunciare a un cliché, a non saper preferire il sesso all’amore, come se il godimento fine a se stesso fosse una colpa, come se togliesse intensità a un sentimento duraturo. Ma il sentimento che canta in Per due che come noi ha già fatto i conti con certi timori e sa prendersene gioco (E chi se ne frega se è sesso o se è amore / Conosco la tua pelle, tu conosci il mio odore). E poi c’è la tenerezza e l’ironia di due che hanno imparato a non prendersi sul serio (Vuoi fare un bambino o lo faccio io? / Se ti fa piacere, so farlo da Dio), due che sanno spogliarsi di ogni sovrastruttura per mostrarsi così come sono (Oppure vorresti che fossi tuo padre / Per stringerti al petto e cantarti le fiabe?), due che possono perdersi perché sanno esattamente come e dove ritrovarsi (E a volte è anche bello trattarsi un po’ male / Dormire di schiena per poi farsi abbracciare).

Testo

Vuoi fare l’amore o vuoi solo godere?
La linea sottile, la posso intuire
Dal modo in cui mi mordi il labbro superiore
Dalla tua bocca che stringe e non mi lascia scappare
E chi se ne frega se è sesso o se è amore
Conosco la tua pelle, tu conosci il mio odore
Che poi chi l’ha detto che è peggio un culo di un cuore
E che serve una canzone per parlare d’amore?

Ma non confondere
L’amore e l’innamoramento che oramai non è più tempo
E senza perdere
Il senso dell’orientamento quando fuori tira vento
Per due che come noi non si son persi mai
E che se guardi indietro, non ci crederai
Perché ci vuole passione…

Vuoi fare un bambino o lo faccio io?
Se ti fa piacere, so farlo da Dio
Oppure vorresti che fossi tuo padre
Per stringerti al petto e cantarti le fiabe?
E chi se ne frega di Jung o di Freud
Non siamo dei santi, dai, sbagliamo anche noi
E a volte è anche bello trattarsi un po’ male
Dormire di schiena per poi farsi abbracciare

Ma non confondere
L’amore e l’innamoramento che oramai non è più tempo
E senza perdere
Il senso dell’orientamento quando fuori tira vento
Per due che come noi non si son persi mai
E che se guardi indietro, non ci crederai
Perché ci vuole passione
Dopo vent’anni a dirsi ancora di sì
E stai tranquilla, sono sempre qui
A stringerti la mano
Ti amo
Andiamo

Video

Altri brani

Per due che come noi è una canzone d’amore senza tempo, schietta, disarmata, disarmante, diretta, ma non è la sola che racconta un sentimento consolidato, adulto.

Niccolò Fabi – Una mano sugli occhi

Non è più baci sotto il portone, non è più l’estasi del primo giorno”, così canta il cantautore romano Niccolò Fabi in Una mano sugli occhi, brano in cui racconta un sentimento importante, solido, che ha conosciuto il dolore e ha fatto i conti con più di una mancanza. L’amore, qui, è un riparo, la quiete che segue la tormenta, un approdo sicuro.

Ex-Otago – Solo una canzone

Non è semplice restare complici, un amante credibile, quando l’amore non è giovane”, cantano, invece, gli Ex-Otago in Solo una canzone, un pezzo in cui i due protagonisti fanno i conti con un sentimento che ha visto “almeno dieci primavere”, ma sa ancora sorprendersi dei propri limiti e cerca di superarli.

Francesco De Gregori – Sempre e per sempre

Qualche tempo fa, Francesco De Gregori ha proposto Sempre e per sempre: “Tu non credere se qualcuno ti dirà che non sono più lo stesso ormai. Pioggia e sole abbaiano e mordono ma lasciano il tempo che trovano. E il vero amore può nascondersi, confondersi ma non può perdersi mai”. De Gregori parla di un sentimento che non soffre il peso degli anni e, alla fatica del tempo che passa, oppone l’essenza di un amore che ha radici profonde.

https://www.youtube.com/watch?v=S1CopaDz7NA

Jovanotti – A te

Nel 2009, Jovanotti ha pubblicato uno dei suoi brani più famosi e amati, A te, secondo estratto dall’album Safari. Un pezzo romantico ma concreto, dedicato a un amore che, tra tante difficoltà, ha imparato a essere un punto fermo: “A te che mi hai trovato all’angolo coi pugni chiusi, con le mie spalle contro il muro, pronto a difendermi. Con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi. Tu mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te”.

Lucio Dalla – Anna e Marco

Nel 1979, Lucio Dalla ha scritto l’intramontabile Anna e Marco, un classico del cantautorato italiano, che racconta l’amore tra due personalità diverse, all’apparenza inconciliabili, con un profondo bisogno di cambiare il proprio destino. Ci riescono insieme perché “qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano”.

Niccolò Agliardi – Di cosa siamo capaci

Più recente è, invece, Di cosa siamo capaci di Niccolò Agliardi, cantautore milanese, che ha scritto un brano che parla di due persone che scelgono di essere una famigliao quel che in parte ci somiglia” e imparano a rispettare i propri tempi, le zone d’ombra, i limiti: “Perché siamo capaci, non so come, capaci di sperare con poco e disperarci con niente. Ti scelgo da un sacco di tempo e non mi sono sbagliato. Ci siamo visti cambiare, io sono pure invecchiato, colpito, affondato”.

Max Gazzè – Mentre dormi

Nel 2010, Max Gazzè ha pubblicato Mentre dormi, un brano poetico e intenso, in cui il cantautore romano celebra un amore che rappresenta un punto di riferimento: “Tu che sei nei miei giorni certezza, emozione. Nell’incanto di tutti i silenzi che gridano vita, sei il canto che libera gioia, sei il rifugio, la passione”.

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