Neanche il tempo di inaugurarlo, che il monumento dedicato ai cani soccorso del sisma del 2009 e non solo, è stato vandalizzato. La mano di bronzo che spuntava da sotto le macerie in cerca di aiuto è stata sottratta e gettata in un cespuglio.
Neanche il tempo di inaugurarlo, che il monumento dedicato ai cani soccorso del sisma del 2009 e non solo, è stato vandalizzato. La mano di bronzo che spuntava da sotto le macerie in cerca di aiuto è stata sottratta e gettata in un cespuglio.
Un monumento voluto dai volontari della Protezione civile di Ghedi nel bresciano e dedicato agli angeli a quattro zampe che hanno salvato tantissime vite umane durante i terremoti de L’Aquila e Amatrice. Una statua di bronzo in cui i cani fiutano sotto le macerie per trovare le vittime del terremoto.
Ma dopo 24 ore dall’inaugurazione ufficiale, l’opera è stata vandalizzata. Chi è stato così meschino da fare un gesto simile? Perché senza nulla togliere alla bellezza dell’opera in sé che va salvaguardata come patrimonio artistico, questa statua è carica di un significato speciale e voleva essere un omaggio proprio ai nostri amici a quattro zampe che senza chiedere niente in cambio, rischiano la vita per salvare quella umana.
La mano di bronzo è stata trovata poi in un cespuglio e sarà quindi riposizionata nell’opera, ma la protezione civile di Ghedi ha commentato su Facebook amaramente:
Non sappiamo il significato di questo gesto ma vi comunichiamo che la mano è stata ritrovata in un cespuglio nei pressi della rotonda dalla quale è stata prelevata.
Ricordiamo che il significato che simboleggia l’intero monumento è unicamente di pace e solidarietà e non ha schieramenti politici né di colore ma riguarda tutti i cittadini indistintamente dal loro ceto, provenienza e credo religioso e politico. Grazie a tutti colti che ci hanno esternato il loro supporto!
In tantissimi avevano manifestato sdegno per l’accaduto, soprattutto perché il monumento ha avuto riconoscimenti in tantissimi paesi del mondo. Adesso la protezione civile informa che la mano sarà ricollocata al suo posto, ma la rabbia rimane.
“Per questa opera abbiamo raccolto fondi per quattro anni e quella mano – spiega la protezione civile- simboleggia tutti gli interventi di soccorso che abbiamo effettuato”.
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Dominella Trunfio