Crochet: barriere coralline all’uncinetto per combattere lo sbiancamento

Pacchetti di sigarette vuoti, vecchie riviste o bicchieri di plastica. Ma anche un mare dai colori vivaci e strutture fantastiche. È tutto questo l’ambizioso progetto dell’Istitute for Figuring intitolato “Hyperbolic Crochet Coral Reef” , la barriera corallina all’uncinetto iperbolico, che affonda le sue radici nella matematica, nella biologia marina, nell’artigianato femminile e nell’attivismo ambientale.

Pacchetti di sigarette vuoti, vecchie riviste o bicchieri di plastica. Ma anche un mare dai colori vivaci e strutture fantastiche. È tutto questo l’ambizioso progetto dell’Istitute for Figuring intitolato “Hyperbolic Crochet Coral Reef“, la barriera corallina all’uncinetto iperbolico, che affonda le sue radici nella matematica, nella biologia marina, nell’artigianato femminile e nell’attivismo ambientale. E che farà impazzire gli appassionati di crochet.

L’obiettivo di questi fantastici oggetti handmade, ispirati al pionieristico lavoro di Daina Taimina, docente universitaria di matematica che ha coniato il termine “Hyperbolic Crochet”, è quello di mostrare il particolare paesaggio marino per sensibilizzare le persone alla sua tutela. E di insegnare le tecniche per farlo, con laboratori e lezioni. Non mancano, in queste creazioni realizzate ricoprendo di uncinetto degli scarti e dei rifiuti, coralli, spugne e meduse, mostrati con gli effetti dello sbiancamento e dell’ inquinamento.

barriera corallina uncinetto 4

barriera corallina uncinetto

Tutto merito delle gemelle Margaret and Christine Wertheim, che a partire dal 2005 hanno iniziato a dare vita a quella che oggi è una delle più grandi creazioni artistiche collettive mai realizzate, grazie al lavoro manuale di tante donne, e anche qualche uomo, che in tutto il mondo hanno iniziato a creare delle barriere satelliti (qui una lista dei nomi di chi ha contribuito al progetto), per ricordare l’immenso valore della biodiversità di ogni singola barriera corallina del mondo, minacciata dall’inquinamento e dal riscaldamento globale.

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Mia sorella ed io abbiamo iniziato questo progetto nel 2005 –spiega Margaret in una conferenza- perché in quell’anno, per lo meno nelle riviste scientifiche, c’era un gran parlare sul riscaldamento globale e sull’effetto che stava avendo sulle barriere coralline. I coralli sono organismi molto delicati e vengono distrutti da qualsiasi aumento delle temperature marine. Ciò causa questi vasti sbiancamenti,che rappresentano i primi sintomi della malattia dei coralli. E se lo sbiancamento non cessa, se le temperature non si abbassano, le barriere coralline continueranno a morire.

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barriera corallina uncinetto 2

Il modo migliore per riprodurre tutto questo e renderlo ben visibile nelle mostre di mezzo mondo, è l’uncinetto: “c’è una ragione molto valida – continua la gemella- sul perché stiamo realizzando il progetto all’uncinetto. Perché molti organismi nelle barriere coralline hanno un tipo di struttura molto particolare. Le forme increspate e ondulate che vedete nei coralli, nelle alghe, nelle spugne e nei nudi-branchi, ricordano un ambito della geometria conosciuto come geometria iperbolica. Ed il solo modo in cui i matematici sanno realizzare un modello di questa struttura è proprio il lavoro all’uncinetto. Questo è un dato di fatto. È quasi impossibile creare un modello di questa struttura in qualsiasi altro modo“.

Roberta Ragni

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