Vendesi artistici barattoli d’aria pulita della Provenza nell’inquinata Pechino

Quanto può valere un barattolo di vetro con aria pulita della Provenza? Molto, se lo vendi a Pechino, città afflitta da un inquinamento mostruoso che avvolge e ingloba ogni cosa. Lo sa bene l'artista Liang Kegang, che è tornato da un viaggio d'affari nel sud della Francia con i polmoni ben riposati e un piccolo oggetto per di protestare contro l'inquinamento soffocante della sua città...

Quanto può valere un barattolo di vetro con aria pulita della Provenza? Molto, se lo vendi a Pechino, città afflitta da un inquinamento mostruoso che avvolge e ingloba ogni cosa. Lo sa bene l’artista Liang Kegang, che è tornato da un viaggio d’affari nel sud della Francia con i polmoni ben riposati e un piccolo oggetto per di protestare contro l’inquinamento soffocante della sua città.

Era proprio un semplice barattolo di vetro, con l’aria pulita delle campagne provenzali. Lo ha messo all’asta a un gruppo di circa 100 artisti cinesi e collezionisti raccogliendo ben 5.250 yuan, poco più di 600 euro. Se l’è aggiudicato l’imprenditore con base di Chengdu Li Yongzheng.

Dopo il boom della maschere antiinquinamento (andate esaurite quest’inverno) e i purificatori d’aria per la casa, ora l’aria pulita diventa anche “materia prima” per le opere d’arte. “L’aria dovrebbe essere il bene più accessibile, lasciando liberi di respirare chiunque, compresi vagabondi o mendicanti. Questo è il mio modo di puntare l’attenzione sull’ aria viziata della Cina ed esprimere la mia insoddisfazione”, ha detto Liang in un’intervista.

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Photo Credit

Il Governo si è impegnato per ripulire l’aria del paese, in parte anche in risposta alle richieste di una cittadinanza sempre più attenta alle questioni ambientali. Ma è un compito arduo, soprattutto se si vuole portare avanti le esigenze di sviluppo economico e occupazionale che hanno caratterizzato ila Cina negli ultimi anni.

Il contributo di Liang, intanto, è un ordinario barattolo in vetro con una guarnizione in gomma. Ha tre piccole etichette di carta scritte a mano: una con il nome e le coordinate del villaggio francese, Forcalquier, dove ha chiuso il vaso, una che recita “Air in Provence, France” in francese e uno con la sua firma in cinese e la data 29 marzo.

Ma l’idea non è del tutto nuova: a vendere l’aria francese ci aveva già pensato un giovane studente, Antoine Deblay, che, sfruttando il crowdfunding, ha iniziato a commerciare su internet la sua ‘Air de Montcuq’ a 5.5 euro per ogni barattolo da 250 ml.

Roberta Ragni

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