Un bambino con un giubbotto di salvataggio e in mano una torcia segnaletica che lascia una scia rosa fosforescente. A Venezia, su un muro incrostato di un edificio di Dorsoduro, è comparsa una bellissima opera che potrebbe essere di Banksy.
Un bambino con un giubbotto di salvataggio e in mano una torcia segnaletica che lascia una scia rosa fosforescente. A Venezia, su un muro incrostato di un edificio di Dorsoduro, è comparsa una bellissima opera che potrebbe essere di Banksy.
Non c’è nessuna conferma ufficiale da parte del celebre street artist Banksy, la cui identità rimane ancora sconosciuta, e sui suoi social non vi è traccia di questa opera. Ma questo accade spesso perché l’artista oltre che per la sua street art è conosciuto per la sua stravaganza e l’anticonformismo.
Eppure gli esperti di street art sono pronti a giurare che si tratta del suo ultimo lavoro, anche perché seppur in incognito, l’artista si trova proprio alla Biennale di Venezia.
Nel murales, un bambino con un giubbotto di salvataggio con i piedi nell’acqua, guarda verso il canale e con una torcia segnaletica cerca di attirare l’attenzione. Non è la prima volta che Banksy, dedica un’opera al tema dei migranti proprio perché si ispira ai temi dei nostri tempi: la crisi geopolitica, la situazione migratoria, la libertà di stampa e tanto altro.
La sua arte condanna il capitalismo e la società materialista senza valori e ideali, mentre le sue immagini evidenziano tutte le contraddizioni del nostro quotidiano.
La forza di Banksy sta proprio in questo, scuotere le coscienze umane, come fa in questa ultima opera, dove ci invita a non girare la testa dall’altro lato.
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Dominella Trunfio
Foto: Lapo Simeoni