Questa volta, il nuovo murales di Banksy è una forma di protesta contro la carcerazione dell'artista e giornalista turca Zehra Dogan, condannata lo scorso marzo per aver dipinto la distruzione di una città turca, con la bandiera del paese che sventola tra le macerie.
Questa volta, il nuovo murales di Banksy è una forma di protesta contro la carcerazione dell’artista e giornalista turca Zehra Dogan, condannata lo scorso marzo per aver dipinto la distruzione di una città turca, con la bandiera del paese che sventola tra le macerie.
Tra Houston Street e Bowery, a Manhattan, 20 metri di muro racchiudono l’ultimo straordinario lavoro dello street artist la cui identità continua a rimanere nascosta. La foto dell’opera è stata condivisa dallo stesso Banksy, con l’hashtag “Free Zehra Dogan”.
Il volto dell’artista è disegnato dietro le sbarre e una di queste ha la forma di una matita. Zehra è stata condannata per aver dipinto la distruzione di Nusaybin, sua città natale che sorge proprio sui confini curdi, a opera delle milizie dello stato turco. Attivista e direttrice di un’agenzia di stampa femminista, Dogan deve scontare ancora 18 mesi di carcere.
Attorno all’artista ci sono invece tante tacche, quelle che di solito disegnano i detenuti che contano i giorni di permanenza in carcere.
Tacche che pesano sulla coscienza di chi vuole imbavagliare la libertà d’espressione.
Sentenced to nearly three years in jail for painting a single picture. #FREEzehradogan
Un post condiviso da Banksy (@banksy) in data:
“Mi dispiace molto per lei. Ha dipinto cose molto più degne di una pena detentiva”, ha detto Banksy.
Questo il dipinto che è costato il carcere a Dogan:
Banksy è un’artista unico, amato in tutto il mondo per la sua capacità di lanciare messaggi potenti che catturano l’attenzione del grande pubblico, non solo quello appassionato d’arte. L’opera è stata realizzata in collaborazione con l’artista Borf, anche lui ha trascorso un periodo in carcere a causa dei suoi murales.
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Dominella Trunfio