Ultima arrivata in uno studio legale, la brillante avvocata Woo Young-woo è una donna nello spettro autistico che affronta sfide dentro e fuori il tribunale. Ma invece di fare presa sulle emozioni tramite il melodramma, la serie punta i riflettori sull'abilità e l'evoluzione della donna
Quando si racconta in una serie il disturbo dello spettro autistico il rischio è sempre quello di cadere nella banalità dei luoghi comuni. M l’Avvocata Woo su Netflix ha vinto questa sfida scalando anche la classifica delle serie più viste.
Ultima arrivata in uno studio legale, la brillante avvocata Woo Young-woo è una donna nello spettro autistico che affronta sfide dentro e fuori il tribunale. Dal debutto a fine giugno, la serie coreana ha dominato le Top 10 globali della TV non in lingua inglese per due settimane consecutive. Ha anche raggiunto la vetta della Top 10 in Corea del Sud, Hong Kong, Indonesia, Malaysia, Singapore, Taiwan, Thailandia e Vietnam, oltre a comparire nella Top 10 di altri 14 paesi.
Cos’ha di così speciale questa serie? Sicuramente oltre al carattere della protagonista, uno degli aspetti che colpisce è la passione dell’avvocata Woo per le balene che prendono forma nei suoi pensieri, diventano animazioni e fumetti che sembrano materializzarsi nella realtà di Seul.
La loro presenza, assieme a quella dei delfini nei suoi diari, zainetti, valigie regalano al racconto suggestioni fantastiche. Tra le curiosità raccontate nella sinossi della serie di Netflix c’è anche il fatto che ci è voluto un anno prima che l’attrice principale Park Eun-bin accettasse di recitare.
Come dicevamo, l’avvocata Woo Young-woo è la protagonista e come persona autistica deve affrontare vari pregiudizi, ma conquista i colleghi del prestigioso studio legale scoprendo dettagli e cavilli legali che nessun altro riesce a trovare. La sceneggiatrice della serie Moon Ji-won afferma: “Quando accetta un caso, succedono cose che gli spettatori non hanno mai visto prima”.
Il personaggio è portato in vita dalla premiata attrice Park Eun-bin, che inizialmente non voleva accettare il ruolo perché non era sicura di poterlo interpretare al meglio. Per questo motivo c’è voluto un anno perché il regista e la sceneggiatrice riuscissero a convincerla. Una volta accettato, si è immersa completamente nel ruolo e ha incontrato studiosi esperti dei disturbi dello spettro dell’autismo come parte della sua ricerca.
“Mi sono concentrata sulla sua natura sincera. Non volevo limitare il personaggio, quindi sono rimasta aperta a tutte le opzioni possibili per esprimere la sua natura in modo libero. La sua indole vivace e coraggiosa mi ha consentito di imparare molto da lei”, ha spiegato l’attrice. Ma non solo, l’avvocata Woo ci piace perché non ha paura di andare oltre gli schemi.
Molti drammi legali si basano su tensioni competitive e situazioni estreme, invece questa serie si concentra sul rapporto tra i personaggi e sugli avvincenti dettagli di ogni caso per rendere la trama coinvolgente. Scrive Netflix:
“La rappresentazione rispettosa di una protagonista nello spettro autistico è una novità. Una persona dalle Filippine con un disturbo simile ha lodato i dettagli realistici della serie, come la scena in cui Woo indossa le cuffie in metropolitana per eliminare gli stimoli esterni e ha commentato: “Non c’erano scene esagerate o drammatizzate”.
Invece di fare presa sulle emozioni tramite il melodramma, la serie punta i riflettori sull’abilità e l’evoluzione di Woo. I fan hanno condiviso le loro opinioni su varie piattaforme di social media, come questa: “La parte migliore è vedere che l’interprete principale è circondata da persone che sostengono la sua crescita”.
Fonte: Netflix
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