“Absorbed by the Light” è un’istallazione con protagoniste tre persone sedute su una panchina con il viso illuminato dallo schermo del loro smartphone, simbolo della nostra dipendenza
L’Amsterdam Light Festival, uno degli eventi di illuminazione più grandi in Europa, ospita ogni anno artisti da tutto il mondo con installazioni che uniscono luce e arte per creare opere uniche e suggestive. Tra le installazioni che più ha colpito c’è stata “Absorbed by the Light”.
Fu realizzata per la settima edizione del 2018-2019 e venne creata dall’artista britannica Gali May Lucas in collaborazione con la scultrice Karoline Hinz. Ma perché ebbe così tanta eco? Quest’opera mette in luce, in senso sia letterale che figurato, un tema quanto mai attuale: la dipendenza da smartphone.
“Absorbed by the Light” rappresenta tre figure umane sedute su una panchina, ognuna totalmente assorbita dal proprio cellulare. Le teste inclinate, le mani impegnate a scorrere sugli schermi, e i volti illuminati solo dalla luce dei telefoni sono dettagli che colpiscono per la loro capacità di rispecchiare la realtà quotidiana che ci circonda.
È nata dalle osservazioni quotidiane dell’artista
L’opera, esposta di fronte all’Hermitage Museum di Amsterdam, non ha potuto lasciare indifferenti i visitatori e ben presto è diventata virale sul web, tanto che ancora se ne parla come simbolo per riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia.
Secondo Gali May Lucas, l’ispirazione per questa scultura proviene dalle sue osservazioni quotidiane mentre si sposta in bicicletta per la città: persone ferme su panchine, nei tram o nei ristoranti, tutte focalizzate sugli schermi dei loro smartphone, mentre ignorano completamente il mondo intorno a loro. Questo quadro riflette un fenomeno globale, in cui la connessione virtuale sembra prevalere sempre più sui rapporti umani diretti.
L’opera, pur essendo inerte e silenziosa, parla direttamente allo spettatore, fungendo da specchio della società contemporanea. La panchina, con le tre figure immobile, ci tocca tutti in prima persona e potrebbe essere collocata in qualsiasi città.
“Absorbed by the Light” è una riflessione potente su quanto la nostra attenzione sia sempre più rapita dalla tecnologia. E nel frattempo, nonostante la connessione continua attraverso i dispositivi mobili, la sensazione di disconnessione dalle persone vicine sembra crescere.
Il messaggio che l’artista vuole trasmettere è chiaro: ci stiamo lentamente distaccando dalla realtà circostante per immergerci nel mondo digitale. Lucas ci invita anche a fermarci e a riflettere. Guardando le sue sculture, infatti, non possiamo non riconoscerci nelle posture delle figure e domandarci se valga la pena di tornare a una forma di connessione più autentica, recuperando un dialogo vero con chi ci circonda.
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Fonte: Amsterdam Light Festival
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