Saype è tornato all’opera e lo ha fatto alla grande. Questa volta ha realizzato un enorme affresco nel deserto dell’Oman, incentrato sull’importanza delle energie rinnovabili come quelle solari
Saype, all’anagrafe Guillaume Legro, è considerato uno degli artisti più originali e talentuosi presenti sulla scena internazionale. È famoso per aver inventato uno stile mai visto prima di Land Art, dipingendo sui prati figure estremamente realistiche in bianco e nero.
Il tutto senza danneggiare la natura in quanto usa una miscela totalmente biodegradabile, auto-prodotta e composta da gesso, carbone e proteine del latte che non è nociva né per le persone e tantomeno per l’ambiente che ci circonda.
Per la sua ultima opera, però, lo scenario in cui ha lavorato è stato molto diverso: la sabbia del deserto in Oman, nella penisola arabica. L’ambasciata svizzera ha infatti chiesto allo street artist franco-svizzero di creare un enorme affresco che celebrasse i 50 anni di partnership tra le due Nazioni.
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Cosa vuole simboleggiare la sua opera
Saype non si è certo tirato indietro e ha dimostrato ancora una volta la portata del suo talento. Ha infatti realizzato un sontuoso affresco effimero di 11.250 metri quadrati in una delle più grandi centrali solari di Ibri, ovviamente usando le vernici al 100% biodegradabili che ha sviluppato lui stesso.
Ma cosa raffigura la sua opera? Il protagonista è un bambino inginocchiato davanti a una lampadina con in mano i fili dei pannelli solari installati in mezzo al deserto. Ha così voluto illustrare le grandi sfide che le energie rinnovabili sono chiamate a svolgere.
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Ha infatti illustrato sul suo profilo Instagram presentando l’affresco che ha realizzato in 5 intensi giorni di lavoro:
La gestione dell’energia è certamente una delle principali sfide del nostro mondo in accelerazione. La nostra civiltà contemporanea è stata costruita sui combustibili fossili, ma oggi dobbiamo guardare al futuro e cercare soluzioni sostenibili per mantenere la terra abitabile. È tenendo conto delle principali questioni ecologiche del nostro tempo che ho scelto di dipingere in una delle più grandi centrali solari del Medio Oriente (11,3 km²).
Consapevole che la soluzione ruota attorno a un complesso mix energetico e in una forma di sobrietà, ho scelto di dipingere questo bambino che gioca con la magia dell’energia solare. Guardando verso l’orizzonte, simboleggia il rinnovamento di una civiltà che deve reinventarsi senza distruggere il pianeta.
Ecco quindi l’ennesima forte dichiarazione di questo artista creativo ormai diventato un maestro nel lanciare messaggi importanti attraverso le sue opere mastodontiche. Non per niente la rivista Forbes lo ha nominato nel 2019 una delle trenta persone più influenti al di sotto dei trent’anni al mondo.
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