Scoperte nuove prove di arte rupestre in miniatura in Australia. Si tratta di un ritrovamento raro ed eccezionale nelle terre dei Marra
L’arte rupestre in miniatura è davvero una rarità. Ne esistono solo due esempi in tutto il mondo, ma ora un nuovo studio condotto in Australia ha scoperto una nuova roccia ancora più rara, con figurine in miniatura uniche al mondo.
L’archeologo Liam Brady è rimasto a bocca aperta quando insieme al suo team di ricercatori della Flinders University, ha visto per la prima volta questa forma d’arte rupestre in miniatura in un rifugio roccioso noto come Yilbilinji, nel Limmen National Park, in Australia.
Si tratta di disegni davvero molto piccoli, realizzati con degli stencil in miniatura in un riparo di roccia tradizionalmente di proprietà degli aborigeni Marra. Il sito si è subito distinto come unico.
“È la dimensione dell’arte rupestre che rende questo sito insolito e altamente distintivo”, ha detto l’archeologo della Flinders University, Dr Liam Brady. “In genere, l’arte rupestre in tutto il mondo presenta dimensioni a grandezza naturale o parti del corpo umano e animale, oggetti (ad esempio boomerang) e persino materia vegetale. Tuttavia, molti dei disegni di Yilbilinji sono in miniatura, troppo piccoli per essere stati realizzati utilizzando parti del corpo della vita reale e oggetti a grandezza naturale.”
Solo altri due esempi di questa forma in miniatura di arte rupestre, entrambe figure umane, sono noti nel mondo: uno si trova a Nielson’s Creek nel Nuovo Galles del Sud e uno a Kisar Island, in Indonesia.
Le immagini raffigurano una vasta gamma di motivi tra cui figure umane, animali (granchio, tartarughe dal collo lungo), zampe di canguro, linee ondulate, boomerang e forme geometriche.
Gli scienziati hanno condotto una serie di esperimenti per replicare e testare il metodo usato per creare le opere d’arte rupestre utilizzando un indizio: la maggior parte degli “stencil” in miniatura sono stati realizzati con bordi arrotondati e curvi, il che significa che sono stati prodotti utilizzando qualcosa di facilmente modellabile e fissabile sulla superficie della roccia: la cera d’api.
Inoltre, il co-autore e antropologo Dr. John Bradley, del Monash Indigenous Center, che ha lavorato con gli aborigeni nell’area di studio per oltre 40 anni, ricorda di aver visto la cera d’api usata da tali popolazioni in vari modi, tra cui come “colla” per riparare lance e arpioni. Anche bambini modellavano la cera d’api in oggetti e animali come mucche, cavalli e cowboy.
Usando questi indizi, gli scienziati hanno cercato di ricreare gli stampini usando la cera d’api.
“I nostri esperimenti riguardanti il riscaldamento e la modellatura della cera d’api in figure umane, animali, oggetti e forme geometriche, e poi lo stencil su una lastra di roccia hanno confermato che tale materiale sia eccellente per realizzare stencil in miniatura” ha detto ka professoressa Amanda Kearney.
Chiunque, bambini e adulti, avrebbero potuto creare queste formine. Ciò non solo fornisce una nuova prova dell’esistenza di questa particolarissima forma d’arte rupestre ma dimostra che ce ne potrebbero essere molte altre nell’area.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Antiquity.
Fonti di riferimento: Antiquity, Flinders University
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