Aristide Kouame è un artista della Costa d'Avorio che utilizza come materia prima delle sue opere le infradito raccolte sulla spiaggia
Niente tavolozza e colori: questo l’artista ivoriano riutilizza le calzature in plastica che finiscono sulla spiaggia, trasformandole in opere d’arte.
Mentre Aristide Kouame, 26 anni, raccoglie dalla spiaggia di Abidjan in Costa D’Avorio centinaia di infradito abbandonate, spesso i bagnanti lo prendono per un semplice volontario o un tipo fuori dal comune.
Non sanno che il ragazzo porta con sé questi frammenti di gomma per tagliarli in pezzi e creare meravigliose tele.
Quando vado a raccogliere (i rifiuti) le persone mi fanno domande come, “Cosa ci farai?”, Venderai le infradito?”.
Rispondo semplicemente dicendo che sono un artista, prendo i rifiuti dalla spiaggia perché non mi piace vederla sporca
afferma Kouamé, mostrando un sacco pieno di ciabatte in parte erose dall’acqua.
Seduto sul pavimento di uno stretto vicolo, Kouamé scolpisce forme, lettere e volti utilizzando le suole. Crea la sua pittura macinando ciò che rimane degli oggetti dimenticati, così pericolosi per l’oceano e la sua biodiversità ma allo stesso tempo essenziali per le creazioni di questo giovane artista.
La materia prima – purtroppo – non manca. Secondo le Nazioni Unite, ogni anno circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica vengono scaricati negli oceani del mondo. Questi residui possono essere trovati sparsi su molte delle spiagge urbane dell’Africa occidentale, mentre la spazzatura gettata nei canali della città viene portati in mare, tornando poi a riva con la marea.
Sono rifiuti che le persone lasciano nel mare, che ce li riporta perché non li vuole. L’ambiente non vuole le cose negative che l’essere umano abbandona.
Le opere di Kouamé spaziano dai ritratti di leader dei diritti civili a quadri astratti che evocano le grandi questioni della società contemporanea, come il cambiamento climatico, il COVID-19 e le disuguaglianze.
Il lavoro più recente dell’artista rappresenta una donna e un bambino che indossano le mascherine, quasi a rievocare la classica scena della Madonna con il bambino.
Questo lavoro parla di COVID-19 perché è quello che domina le notizie in questi giorni. Come artista mi considero un testimone del mio tempo
Nonostante la sua breve carriera, Kouamé è già considerato in uno degli artisti più originali e provocatori della Costa d’Avorio. La sua tecnica è unica e le sue creazioni vengono esposte sia in Africa che in Europa.
Una delle sue opere più importanti, esposta nell’Eureka Art Gallery di Abidjan, consiste in tre grandi collage, ciascuno composto da 140 miniature di ritratti.
Andare a cercare queste infradito sulle spiagge, fa di Kouamé un protagonista della conservazione della natura. Incidere i ritratti su queste ciabatte è un lavoro difficile e delicato, ed è quasi come ritrovarne i proprietari, raccontando così una storia. Tutte queste infradito associate insieme sono il nostro mondo. Mi è piaciuto questo processo, questo coinvolgimento, sia ambientale e artistico
ha affermato Sandrine Marmisole, direttrice dell’Eureka Art Gallery.
Queste facce, per me, rappresentano la società. Questi volti uno accanto all’altro rappresentano l’umanità e l’umanità ha bisogno di un ambiente in cui sia piacevole vivere
ha aggiunto Kouamé.
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