Apre ai visitatori l’Area Sacra di Largo Argentina, un sito per decenni chiuso al pubblico. Sarà accessibile a tutti, anche alle persone disabili, e presenterà due aree totalmente nuove
Il Comune di Roma ha finalmente aperto al pubblico il luogo in cui Giulio Cesare fu assassinato. Per decenni, l’Area Sacra di Largo Argentina, nella Città Eterna, è infatti rimasta chiusa, in balia solamente dei gatti e dei presunti “fantasmi” che ormai la popolavano.
I turisti e i residenti erano costretti guardare giù dai marciapiedi che circondano Largo Argentina i quattro templi dell’antica Roma risalenti al III secolo a.C., le mura della Curia e la dimora di Pompeo (una grande sala di forma rettangolare che ospitò temporaneamente il Senato romano quando Cesare fu assassinato), senza mai poterli vedere da vicino.
Questo perché, nel corso dei secoli, la città era stata costruita – strato dopo strato – a livelli, diversi metri sopra l’area. Ora, però, fortunatamente con l’aiuto di alcuni investitori e grazie ai lavori condotti dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, questo splendore collocato nel pieno centro della Capitale sarà ammirabile da vicino.
Un’area accessibile alle sedie a rotelle e con pannelli tattili in braille
Con un costo di soli 5 euro per i non residenti, una serie di passerelle sopraelevate inaugurata il 20 giugno 2023 permette ai visitatori di attraversare l’area in cui i senatori in collera uccisero Giulio Cesare pugnalandolo a morte il 15 marzo del 44 a.C., in uno degli episodi più famosi della storia antica.
Il sito sarà fruibile a tutti, grazie a lavori realizzati appositamente ponendo attenzione ai criteri di accessibilità. Da via di San Nicola de’ Cesarini si ha la possibilità di scendere e visitare l’area archeologica grazie a un percorso su passerella completamente privo di barriere architettoniche.
Una piattaforma elevatrice consente l’accesso alle persone con mobilità ridotta, mentre all’interno sono stati eliminati tutti i dislivelli e salti di quota, rendendo agevole la visita anche in sedia a rotelle o con passeggini.
Inoltre per le persone ipovedenti e non vedenti sono stati realizzati due grandi pannelli tattili, in italiano, inglese e braille con le indicazioni dell’intero complesso e dei singoli monumenti e con la lettura tattile di due reperti scansionati in 3D, un frammento di lastra con uccellino che becca un frutto e la testa colossale di statua di culto femminile.
Due aree espositive totalmente nuove accoglieranno i visitatori
I templi furono scoperti per la prima volta alla fine del 1920, demolendo strutture di epoca medievale nell’ambito di un programma di rinnovamento urbano del regime fascista. Ora però ci saranno due aree espositive totalmente nuove nel portico della medioevale Torre del Papito e nei locali al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de’ Cesarini.
Gli spazi sono stati allestiti con una selezione dei numerosi reperti provenienti dagli scavi e dalle demolizioni del secolo scorso, tra cui frammenti di epigrafi, sarcofagi, decorazioni architettoniche e due teste di statue colossali appartenenti a divinità venerate nell’area.
Per rendere più semplice la visita e raccontare al meglio la storia del sito e delle trasformazioni avvenute nel corso dei secoli, il percorso è dotato di una serie di pannelli illustrativi con testi in italiano e in inglese e di un ricco corredo fotografico.
Infine è stata realizzata una nuova illuminazione su tutta la passerella e gli espositori situati nello spazio museale, mentre a livello stradale è stato illuminato il portico della Torre del Papito. Tutti ottimi motivi per andare a scoprire da vicino uno dei luoghi simbolo di Roma e della nostra storia.
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