Ha solo 18 anni ma ha le idee chiare su quale sia la sua passione. L'arte, unita alla bellezza naturale del legno. Si chiama Andrea Gandini, vive a Roma e ha iniziato a portare il suo talento per le strade della capitale. In alcuni quartieri è possibile ammirare le sue opere, volti scolpiti nei tronchi degli alberi abbandonati
Ha solo 18 anni ma ha le idee chiare su quale sia la sua passione. L’arte, unita alla bellezza naturale del legno. Si chiama Andrea Gandini, vive a Roma e ha iniziato a portare il suo talento per le strade della capitale. In alcuni quartieri è possibile ammirare le sue opere, volti scolpiti nei tronchi degli alberi abbandonati.
Le creazioni di Andrea, condivise sulla sua pagina Facebook, hanno già riscosso molto successo. Così abbiamo deciso di contattarlo per farci raccontare da cosa nasce la sua originale street art.
Andrea Gandini è innanzitutto uno studente, frequenta il Liceo artistico Ripetta e passa i pomeriggio a dedicarsi alla sua passione. Partendo dal garage di casa, però, pian piano è uscito per le strade, condividendo con gli abitanti di Roma la sua particolare abilità.
Ciao Andrea, ci racconti com’è nata la tua passione per questa forma particolare di street art? Quando hai iniziato a scolpire per le strade di Roma?
Ho scolpito per una prima parte del mio percorso in garage, ho imparato da autodidatta ma è stato il prof. Roberto Dottorini ad avermi ha iniziato al disegno dal vero e al modellato. Poi, il prof. mi ha spinto a lavorare per conto mio, a creare, così ho intrapreso questa strada. Dopo una mostra non andata come speravo, in un momento di tristezza e di pazzia, ho pensato che dovevo fare qualcosa per “sbloccarmi”, così ho guardato fuori…
Perché hai scelto come tela proprio gli alberi?
Era la trasformazione più diretta, il passaggio più naturale visto che già lavoravo il legno.
Quali alberi scegli?
Ho imparato a non essere troppo rigido. Se l’albero ha la consistenza giusta e se ha le giuste caratteristiche non mi interessa la specie. Quelli che più preferisco finora sono stato le quercette dei viali di Roma e gli alberi di Giuda. Il pino invece è il meno adatto.
Le sculture rimangono così per le strade, a disposizione degli abitanti dei quartieri in cui le realizzi.
In realtà, io lo faccio per me stesso, è il mio modo di esprimermi. È un dato casuale che la scultura rimanga lì a disposizione della comunità ma amo questo aspetto, la condivisione del mio lavoro con gli altri.
In quali zone di Roma finora hai dato vita alle tue opere?
Fino ad ora ho scolpito i tronchi di Testaccio, dell’Aventino, di Trastevere e di Monteverde.
Perché scolpisci volti?
Ogni tanto cambio, ma i volti sono la figura che esteticamente mi soddisfa di più. Per me, il volto è l’espressione dell’anima di quell’albero, quel volto – si tratta vi visi sempre abbastanza malinconici – sono l’espressione di come quel tronco sia stato trattato, abbandonato.
AGGIORNAMENTO DEL 14 MARZO 2018
Venerdì 6 aprile a Roma verrà inaugurata “Troncomorto” la prima mostra personale di Andrea Gandini. L’esposizione del giovane scultore romano si potrà ammirare presso “La Clessidra, Sala Blu”, in Via del Teatro Pace nei seguenti giorni:
Venerdì 6 Aprile 2018, 18:00 – 22:00
Sabato 7 Aprile 11:00 – 20:00
Domenica 8 Aprile 2018 11:00 – 20:00
Francesca Mancuso
Foto: Andrea Gandini
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