A cinque anni dalla morte di Andrea Camilleri, noi vogliamo ricordare lo scrittore siciliano - "padre" del commissario Montalbano - con le sue più belle frasi
Sono già passati cinque anni da quando se n’è andato, all’età di 93 anni, Andrea Camilleri. Era la mattina del 17 luglio quando il Maestro si spense, lasciando alla Sicilia e all’Italia un vuoto immenso. Già da qualche tempo aveva perso la vista, ma fino a quando gli è stato possibile, Camilleri, classe 1925, ci ha regalato magnifiche storie.
Teatrale, sottile, ironico, Andrea Camilleri ci ha lasciato infatti un preziosissimo bagaglio di racconti dallo stile piacevole e inimitabile, di stralci in dialetto siciliano, di parole e di modi di dire che rimarranno per sempre impressi nella nostra letteratura.
Del grande scrittore ci rimangono oltre cento libri, tutti pubblicati in età adulta (è diventato autore bestseller a oltre 70 anni). “Un filo di fumo“, edito da Garzanti nel 1980, fu il primo di una serie di romanzi storici ambientati a Vigàta a cavallo tra ‘800 e ‘900, a cui hanno fatto seguito “La strage dimenticata“, “La stagione della caccia“, “La bolla di componenda“.
Noi lo vogliamo ricordare con una serie di sue bellissime frasi.
10 indimenticabili frasi di Andrea Camilleri
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Le parole che dicono la verità hanno una vibrazione diversa da tutte le altre (Un mese con Montalbano)
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Non basta leggere, bisognerebbe anche capire. Ma capire è un lusso che non tutti possono permettersi (Segnali di fumo)
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La perdita della solidarietà dell’uomo con l’uomo è gravissima, sta cambiando il nostro dna e non so spiegarmene le ragioni
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Il tempo è una giostra sempre in funzione. Tu sali su un cavalluccio o un’automobilina, fai un bel po’ di giri, poi con le buone o con le cattive ti fanno scendere
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Forse, senza saperlo, stiamo combattendo la prima guerra globale degli anni duemila. Una guerra che non usa più armi, che non bombarda né fa esplodere atomiche, che non provoca morte ma produce fame, disoccupazione, scontro sociale, impoverimento, insomma riduce sul lastrico i perdenti (Segnali di fumo)
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Che cosa straordinaria possono essere i libri. Ti fanno vedere posti in cui agli uomini succedono cose meravigliose. Allora la testa ti parte per un altro verso, gli occhi scoprono prospettive fino a quel momento inedite. E cominci a farti parecchie domande. Era l’insonnia della vecchiaia, quella che notte dopo notte ti condanna a stare vigliante, a letto o in poltrona, a ripassarti la tua vita minuto per minuto, a ripatirla sgranandola come i grani di un rosario (La paura di Montalbano)
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Ogni singola storia d’amore, vissuta o inventata, riesce a essere unica e diversa e irripetibile rispetto ai miliardi di altre storie già accadute, che accadono, che accadranno. Insomma, l’amore non s’impara né teoricamente né andando a bottega da altri. S’impara amando, vale a dire perdendosi (Segnali di fumo)
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Lo scirocco è uno dei momenti più belli che possano essere concessi all’uomo, in quanto l’incapacità di movimento in quei giorni ti porta a stare immobile a contemplare una pietra per tre ore, prima che arrivi un venticello. Lo scirocco ti dà questa possibilità di contemplazione, di ragionare sopra alle cose
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Che paìsi era quello indove un ministro che era stato ‘n carrica ‘na vota aviva ditto che con la mafia bisognava convivere? (Una voce di notte)
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L’affidarsi alla memoria, è la volontà dell’uomo di non scomparire
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