Il più antico acquedotto romano, risalente al terzo secolo a.C. è stato ritrovato durante i lavori di scavo della metro C a Roma.
Il più antico acquedotto romano, risalente al terzo secolo a.C. è stato ritrovato durante i lavori di scavo della metro C a Roma.
Siamo a piazza Celimontana a poche centinaia di metri dal Colosseo, proprio di fronte all’Ospedale militare del Celio, è qui che si scava per far passare la metro a 20 metri sottoterra.
Ed è sempre qui (ma aggiungiamo come era prevedibile) che è stata fatta una scoperta, definita dai due archeologi della Soprintendenza, come ‘clamorosa’. Assieme all’acquedotto, un po’ più giù è stata rinvenuta una tomba con un un corredo funerario dell’Età del Ferro, tra la fine del X e gli inizi del IX secolo avanti Cristo.
Da tempo gli archeologi stavano scavando in un pozzo di areazione in costruzione per la linea della metropolitana. I dettagli sul ritrovamento sono stati illustrati da Simonetta Morretta, funzionario archeologo responsabile dell’area Celio per la Soprintendenza e Paola Palazzo durante un convegno alla Sapienza.
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Secondo le ricercatrici:
“L’acquedotto costruito 2300 anni fa venne abbandonato nella primissima età imperiale e fu successivamente utilizzato come fogna in età tardo antica. Da qui anche la possibilità di analizzare i resti di molti cibi dell’antichità tra cui fagiani”.
Nello specifico, i blocchi dell’acquedotto sono in tufo, disposti in cinque filari sovrapposti; il piano di scorrimento interno è costituito da uno spesso strato di cocciopesto, rinvenuto in perfetto stato di conservazione, che presenta una leggerissima pendenza da Est a Ovest.
Non ci sono tracce di calcare, quindi secondo le studiose, ciò farebbe supporre che il suo utilizzo nel tempo sia stato limitato o che l’abbandono della struttura sia di poco posteriore ad un intervento di manutenzione.
L’acqua veniva distribuita attraverso una tubazione in piombo (fistula aquaria), collegata all’acquedotto da una canaletta e un pozzetto di decantazione.
L’opera è stata smontata blocco per blocco per un tratto di dieci metri circa, catalogata, sarà messa in mostra prossimamente.
Dominella Trunfio