“Amazon strangola i venditori”, Report apre il “pacco” di Pandora

Il lato b del gigante americano: dietro le vetrine del servizio Prime una cortina di fumo e poca chiarezza con i rivenditori.

La comodità di fare qualsiasi tipo di acquisto dal divano di casa, in pochi clic, è ovvia e non solo per via del protrarsi della pandemia di Covid-19 che ha cambiato, e di molto, le abitudini di tanti di noi. La trasmissione Report ha cercato di capire qualcosa di più dei meccanismi che regolano questo mondo, in particolare di Amazon, con l’inchiesta firmata da Emanuele Bellano, con il supporto di Greta Orsi, dal titolo “Amazon piglia tutto”.

Le incertezze e la crisi economica hanno spinto molti rivenditori a aprire un negozio virtuale sul marketplace di varie piattaforme di e-commerce come Amazon con un beneficio immediato indiscutibile su vendite e fatturato. È successo negli USA dove negozi di quartiere e anche i grandi centri commerciali ne pagano le conseguenze. Lo stesso copione sta per ripetersi anche qui.

Come ha raccontato la fonte anonima al giornalista di Rai Tre, il rapporto con l’azienda americana può cambiare improvvisamente nel tempo e non nel migliore dei modi:

ad un certo punto inizia un meccanismo dove ogni volta che tu mandi merce manca il 50 o addirittura, in alcuni casi, il 100% della merce” riferisce il rivenditore-testimone.

Report ha cosi scoperto un meccanismo poco cristallino nei rapporti tra il colosso americano e i rivenditori online che ha delle tappe ben precise. A fronte del mancato arrivo della merce, Amazon ferma i pagamenti all’azienda che si ritrova così con un crescente valore merce non retribuito. Poi arriva il momento della trattativa: l’azienda di Jeff Bezos si impegna a pagare una parte del dovuto a fronte anche della rinuncia, da parte del rivenditore, di future rivendicazioni.

Segue infine la proposta di un rinnovo contrattuale svantaggioso perché aumentano le trattenute (e anche i guadagni per l’azienda a stelle e strisce), si dilatano i pagamenti nel tempo, infine vengono richiesti i dati del fornitore e i prezzi di acquisto.

Non è tutto oro quello che luccica di un sistema che facilita la vita al cliente, complica quella del rivenditore che comunque ha beneficiato – sebbene per un certo periodo- di quello che è stato definito “abuso di posizione dominante” di Amazon. L’Antitrust ha multato il colosso dell’e-commerce per 1,12 miliardi di euro all’inizio di dicembre 2021, una sanzione ora “calmierata” a 1 milione di euro, per calcoli errati, con scadenza del pagamento passato da 30 a 90 giorni.

Fonte; Report

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