Organizzata la più grande ricerca degli ultimi 50 anni a caccia del mostro di Loch Ness sulle rive del celebre lago scozzese. Centinaia di appassionati hanno preso parte all'appuntamento, intenzionati a raccogliere prove dell'esistenza della mitologica creatura acquatica
C’è chi proprio non si rassegna all’idea che Nessie, la creatura preistorica che si aggira nelle profondità del lago delle Highlands scozzesi, non esista. Armati di binocoli, macchine fotografiche e tanta pazienza, migliaia di appassionati visitano ogni anno il lago Ness nella speranza di avvistare Nessie.
Proprio in queste ore si sta tenendo la più grande ricerca del mostro di Loch Ness dell’ultima metà del secolo. Il gigantesco raduno è stato organizzato dal The Loch Ness Centre in collaborazione con il gruppo di Loch Ness Exploration e fissato per questo weekend.
Centinaia tra cittadini e visitatori da ogni parte del mondo iscritti al programma si sono dati appuntamento sulle sponde del lago, perlustrandolo con attrezzature professionali. Affiancati dai volontari, i partecipanti utilizzano droni, telecamere e infrarossi, idrofoni per poter trovare una qualunque traccia che conduca a Nessie.
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Qualunque movimento “sospetto” delle acque deve essere segnalato agli organizzatori. Non è detto però che ogni onda osservata sia riconducibile a Nessie. Le aspettative sono molto alte e in questo clima di stupore e meraviglia è fin troppo facile lasciarsi ingannare dai riflessi del lago.
I cercatori di Nessie non si lasciano scoraggiare tuttavia e già da ieri, sabato 26 agosto, sono appostati in diversi punti del lago alla ricerca di misteriosi segnali di vita dell’iconico mostro.
Il Loch Ness è un lago scozzese immenso e contiene il maggior volume di acqua dolce di tutta la Gran Bretagna. Si estende per circa 36 km e in alcuni punti è profondo fino a 240 metri. Ciò rende qualunque ricerca complessa. La leggenda di Nessie ha ispirato racconti e film e nel corso degli anni i presunti avvistamenti del mostro acquatico sono aumentati così come le smentite.
Uno studio del 2019 condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Otago della Nuova Zelanda aveva suggerito che il famoso lago scozzese non era abitato da Nessie, ma da anguille giganti. L’ipotesi è stata smontata da un recente ricerca, che però non ha fornito nuove plausibili interpretazioni al mito del mostro. La ricerca continua..
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Fonte: The Loch Ness Centre/Facebook
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