Gli effetti collaterali che dovresti conoscere prima di assumere proteine in polvere nei tuoi frullati

Assumere proteine in polvere nei frullati è una abitudine che può presentare alcuni effetti collaterali come mostrato da alcuni studi

Le proteine in polvere sono comode da utilizzare e molto apprezzate da chi magari non assume sufficientemente questi nutrienti con la propria alimentazione quotidiana o dagli sportivi che fanno allenamenti ad alta intensità. Bisognerebbe considerare però che anche questi prodotti possono presentare degli effetti collaterali.

È ormai noto praticamente a tutti quanto sia importante assumere la giusta dose di proteine ogni giorno. Queste sostanze, tra l’altro, promuovono la perdita di peso mantenendo la massa muscolare e sono rinomatamente più sazianti dei carboidrati.

Proprio per questo, spopolano le proteine in polvere, da aggiungere ad esempio ai frullati per renderli più completi dal punto di vista nutrizionale. I prodotti proteici, però, possono presentare delle controindicazioni, in particolare se si consumano molto spesso e in alte dosi. Sarebbe dunque sempre bene assumere proteine in polvere solo dopo aver sentito il parere di un medico o di un nutrizionista, senza mai dimenticarci che a fare la differenza per la nostra salute è seguire un’alimentazione sana ogni giorno.

Ma di che effetti collaterali parliamo? Ecco cosa hanno scoperto alcune ricerche scientifiche.

Reazioni allergiche

Visto l’alto numero di persone che usano integratori proteici con grande leggerezza, non sorprende che i medici vedano aumentare episodi di allergie alimentari legati proprio al consumo di frullati proteici. Sulla rivista Archives of Clinical Case Studies, gli specialisti dell’Università del Nebraska Medical Center riferiscono di aver visto diversi pazienti con reazioni allergiche significative dopo aver bevuto frullati a base di proteine del siero del latte. I sintomi segnalati in questi casi sono stati soprattutto starnuti, gonfiore della gola, arrossamento della pelle, dolore addominale con crampi, diarrea, costrizione toracica e mancanza di respiro.

Oltre al latte vaccino che può scatenare allergie, i medici segnalano la presenza in molti integratori proteici di lecitina di soia, anch’essa sostanza potenzialmente allergizzante. Dunque, prima di assumere un prodotto proteico, è bene controllare la fonte di proteine utilizzate, in particolare se già si soffre di alcune allergie.

Assumere più calorie di quanto si possa pensare

Le calorie assunte attraverso dei liquidi, come appunto i frullati, possono essere consumate molto rapidamente e il cervello potrebbe non riconoscerle prontamente come fa invece nel caso si consumino alimenti solidi. Quindi, chi beve regolarmente frullati proteici, potrebbe finire per aumentare di peso.

I frullati proteici, infatti, in alcuni casi sono ricchi di calorie, soprattutto da zuccheri aggiunti e uno studio ha scoperto che le persone che li utilizzavano come spuntini poi non mangiavano effettivamente di meno durante i pasti.

Calcoli renali

Le diete molto ricche in proteine ​​e povere di carboidrati aumentano il calcio nelle urine e possono causare alla lunga un rischio maggiore di sviluppare calcoli renali e danni al fegato. A sostenerlo è uno studio pubblicato sull’International Scholarly Research Notice. L’alto contenuto di proteine ​​aumenta la produzione di cristalli di ossalato, che si attaccano al calcio nelle urine formando una massa solida che può rimanere dolorosamente bloccata nell’uretere.

Dunque, prima di assumere proteine in polvere o seguire una dieta proteica, è bene verificare con l’aiuto del proprio medico il corretto funzionamento dei reni.

Squilibrio del microbiota intestinale

Molte persone usano frullati proteici come sostituti del pasto ma mentre le bevande proteiche a basso contenuto calorico e ad alto contenuto di sazietà possono essere utili a ridurre le calorie, non permettono però l’assunzione di nutrienti importanti che si potrebbero invece ottenere dai tradizionali alimenti. Parliamo di vitamine, minerali ma soprattutto fibre, che spesso sono carenti nei prodotti a base di proteine in polvere.

Questa situazione alla lunga può causare uno squilibrio del microbiota intestinale e influire sul sistema immunitario.

Aumento del rischio di infarto

Uno studio pubblicato su Nature Metabolism ha dimostrato che le diete ad alto contenuto proteico possono influire direttamente sulla salute cardiovascolare, aumentando potenzialmente il rischio di infarto.

Come ha dichiarato il dottor Babak Razani, professore associato di medicina della Washington University School of Medicine di St. Louis:

Il nostro studio mostra come e perché le proteine ​​alimentari portino allo sviluppo di placche instabili. Un paio di misurini di proteine ​​in polvere in un frappè o in un frullato aggiungono qualcosa come 40 grammi di proteine, quasi equivalenti all’assunzione giornaliera raccomandata”

Metalli pesanti e tossine

Nel 2018, uno studio sponsorizzato dal Clean Label Project, organizzazione no profit incentrata sulla trasparenza delle etichette, ha mostrato che molti degli integratori di proteine in polvere più venduti negli Usa contenevano metalli pesanti e BPA (bisfenolo A), noto interferente endocrino. I prodotti peggiori erano le polveri proteiche a base vegetale, che si è scoperto contenevano tracce di piombo, mercurio, cadmio e arsenico. Lo studio ha anche scoperto che 28 su 134 prodotti a base di proteine in polvere contenevano il doppio del limite regolamentare (3 microgrammi) di BPA.

Naturalmente non sappiamo se la situazione da allora ad oggi sia cambiata, né se lo stesso sarebbe stato evidenziato anche sui prodotti venduti in Italia. Attendiamo un test che possa fare chiarezza in merito.

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